"Il confronto di ieri sul piano strategico di risanamento stabile e di rilancio 2017/2019 di Anm non ha sciolto le preoccupazioni sul futuro dell'azienda e del trasporto pubblico a Napoli, come già avevamo ampiamente osservato nei giorni scorsi. Per tali ragioni, pur ribadendo la nostra volontà di contribuire al confronto sull'attuazione di un piano che necessiterà di verifiche e aggiustamenti, proseguiremo con le nostre iniziative per garantire ai lavoratori la certezza circa la piena applicazione dell'accordo sottoscritto il 6 febbraio, che resta il riferimento su cui sviluppare soluzioni e tutele per i livelli occupazionali". È quanto si legge in una nota congiunta, diffusa da Camera del lavoro metropolitana e Filt Cgil di Napoli.
"La non piena esigibilità del suddetto accordo, i cui contenuti non sono tutti compresi dal piano, ha indotto la Filt a chiudere con esito negativo la procedura di raffreddamento esperita ieri e che ora sarà ripresa in Prefettura, considerando che le risposte ricevute non chiariscono affatto la reale prospettiva dell'azienda. Nelle more di definizione della procedura di raffreddamento, riteniamo sia necessario dare il nostro contributo per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, fermo restando che l'obsolescenza dei mezzi non può essere addebitata a tutti quei lavoratori che da sempre sono in prima linea, ma restano bersaglio gratuito di violenze e aggressioni. Il tpl è un bene primario, che come tale va garantito ai cittadini. Perciò, abbiamo espresso le nostre perplessità su un piano che non chiarisce tutti i nodi sul futuro di Anm. Per le stesse ragioni, riteniamo non utili e praticabili forme di lotta che non tengano insieme e in equilibrio il diritto dei lavoratori a protestare con quello alla mobilità dei cittadini", conclude il comunicato sindacale.