Le dimissioni di Vasco Errani dalla presidenza della Regione Emilia Romagna suscitano l’“amarezza” e “il rispetto” della Cgil Emilia Romagna. “Ho già avuto modo di esprimere il grande apprezzamento personale e dell'organizzazione che rappresento per quello che il Presidente Errani ha dato a questa regione nel corso della sua direzione istituzionale”, commenta Vincenzo Colla, Segretario Generale Cgil Emilia Romagna, in una nota. E prosegue: “Rispetto le scelte dell'uomo e del politico, ma è indubbio che impongono a tutti un'assunzione di responsabilità nel garantire la continuità nel sistema di relazioni istituzionali e sociali che è stato il valore aggiunto che ha permesso, anche nel corso di una crisi devastante, di garantire la salvaguardia del sistema produttivo e le tutele sociali per i lavoratori e i cittadini colpiti dalla crisi”.
Secondo Colla, il “modello” emiliano condiviso con Errani “ha permesso di affrontare eventi traumatici, come quello del sisma del 2012, con soluzioni innovative e partecipate, nuove per il paese, che oggi ci fanno dire che l'Emilia è in piedi. Resta ancora tanto da fare: completare il percorso post-sisma, definire l'utilizzo dei fondi strutturali quale leva pubblica per il rilancio del sistema produttivo ed economico della nostra regione nello spirito che ha contribuito a sottoscrivere il “Patto per la crescita”, dare continuità agli ammortizzatori sociali, il nuovo piano energetico, il piano trasporti, le riforme istituzionali, completare la legislazione di sostegno all'intero sistema regionale, insomma consolidare una cantiere utile a riconsegnare alla nostra regione una speranza e un nuovo modello di sviluppo che rischiano di essere vanificati dal blocco istituzionale prodotto dalle dimissioni”.
“E' un modello di governo, quello di Errani, che non può e non deve essere vissuto come un'esperienza superata - prosegue Colla -, ma deve essere consolidato e caratterizzare il futuro della regione. La Cgil Emilia Romagna, con le sue proposte, è in campo per proseguire in un percorso utile a garantire l'uscita dalla crisi e lo sviluppo di un territorio che con la gestione Errani ha costruito basi solide per parlare di futuro. Ripeto, nel rispetto delle decisioni del Presidente non chiediamo null'altro che proseguire nel percorso con lui condiviso, propedeutico ad un modello di sviluppo inclusivo, socialmente sostenibile e innovativo. Resta l'amarezza personale e della mia organizzazione - conclude il dirigente sindacale - anche nel vedere che il lavoro di un uomo onesto, trasparente, un uomo delle istituzioni, che ha sempre ostinatamente operato con l'obiettivo di alimentare la coesione sociale, che ha sempre lavorato per unire e non per dividere, che ha contributo a costruire un modello di relazioni che può essere preso ad esempio dall'intero paese, rischia di essere di colpo vanificato”.
Cgil Emilia Romagna: dimissioni di Errani un macigno sul futuro della regione
11 luglio 2014 • 00:00