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La Cgil Emilia Romagna chiude il tesseramento del 2016 con un segno positivo: aumenta infatti il numero complessivo degli iscritti, che si attesta a fine anno a 822.947, +771 tesserati rispetto al 2015. Dal 2000 a oggi, le adesioni al sindacato in regione fanno registrare un aumento di 18.262 unità. Crescono i lavoratori attivi iscritti, che nel 2016 ammontano a quota 362.435, più 2.558 rispetto al 2015, pari al 44% del totale dei tesserati, mentre i pensionati dello Spi (460.512 persone) nell'ultimo anno diminuiscono dello 0,4% per effetto soprattutto dell'innalzamento dell'età pensionabile e rappresentano il 56% dei tesserati in regione. Si conferma una sostanziale parità tra le donne (49,3%) e gli uomini (50,7%), con una presenza maggiore delle prime in alcune categorie (Filcams, Funzione Pubblica, Flc, Fisac, Nidil e pensionati).
Nel 2016 cresce leggermente il numero dei giovani con meno di 35 anni: sono 66.119, pari al 18,2% degli attivi (+0,1%), con una forte presenza in Filcams (18.285), Fiom (10.851) e Flai (9.243). Il Nidil, la struttura sindacale che rappresenta i lavoratori atipici comprese le partita Iva e i disoccupati, è composta per il 35,3% del totale da under 35 (pari a 7.183 iscritti). I giovani rappresentano dunque quasi un quinto del totale degli attivi tesserati, un dato significativo pensando ai tassi di disoccupazione giovanile e ai livelli di precarietà che caratterizzano le giovani generazioni nel nostro Paese. Gli iscritti stranieri nel 2016 salgono a 80.693, pari al 22,2% del totale dei lavoratori iscritti alla Cgil regionale, in crescita rispetto al 2015 (+1,9%), di cui 61.699 provenienti da Paesi extra Ue. L'incidenza maggiore si ha in categorie quali Filt (37,4% del totale della categoria), Nidil (34,2%), Flai (33,9%) e Fillea (30,1%).
Aumenta anche nel 2016, così come registrato già nell'anno precedente, la Filcams (commercio turismo e servizi), che con 73.362 iscritti si consolida primo sindacato di categoria (+2,4%), subito seguita dalla Fiom con i suoi 69.506 tesserati (-1,6% nell'ultimo anno). A causa delle crisi aziendali e del blocco nelle assunzioni diminuiscono gli iscritti ai sindacati dell'industria e della funzione pubblica. La Fp si conferma terza categoria, con 47.711 iscritti (-2,1%). Seguono Flai (38.440 iscritti, -0,2%), Filctem (30.162 tesserati, -1,2%) e Fillea, che continua ad essere colpita fortemente dalla crisi che ha investito il settore (24.372 tesserati, -3,8%). Crescono, anche nel 2016, i lavoratori atipici, le partite Iva, i disoccupati iscritti a Nidil, che raggiunge quota 20.347 iscritti, facendo registrare un +26,8% rispetto all'anno precedente (+4.298 tesserati), a testimonianza, secondo Luigi Giove, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, “dell'attenzione crescente nel voler rappresentare tutti i lavoratori e le lavoratrici atipici, economicamente dipendenti, per riunificare il mondo del lavoro oggi profondamente diviso, attraverso la legge di iniziativa popolare per una nuova Carta dei diritti universali del lavoro e una contrattazione più inclusiva”.
“La Cgil in Emilia Romagna – afferma Giove – continua sempre più a essere un punto di riferimento per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. Il 2016 si chiude con un dato positivo sul tesseramento, aumentano gli iscritti nonostante il perdurare delle crisi e le tante situazioni di difficoltà di molte imprese nella nostra regione. Continueremo sempre più un'azione di presidio capillare del territorio e dei luoghi di lavoro per esercitare il ruolo di tutela e rappresentanza che gli è proprio”.
“Le prossime settimane – fa notare il dirigente sindacale – saranno importantissime perché la Cgil ha deciso di non limitarsi a una mera azione difensiva rispetto agli attacchi ai diritti dei lavoratori, proponendosi al contrario di lanciare una sfida per i diritti con due referendum su voucher e appalti. Solo a partire dalla qualità del lavoro e nel lavoro si può determinare un modello virtuoso di sviluppo. La grande campagna di informazione sulle nostre iniziative referendarie con migliaia di appuntamenti nel territorio e nei luoghi di lavoro è già partita. Percepiamo un grande interesse sui referendum proposti dalla Cgil che corrisponde a una voglia di riscatto soprattutto tra le giovani generazioni. Per questa ragione riteniamo indispensabile – conclude – che venga fissata immediatamente la data dei referendum, accorpandoli alle elezioni amministrative, in un unico election day”.
Altra novità, da oggi è consultabile online il bilancio sociale della Cgil Emilia Romagna, “L'impegno nella crisi per difendere il lavoro e costruire il futuro”.