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Ripristinare la legalità mettendo al primo posto l'assegnazione immediata degli alloggi disponibili, utilizzare le risorse stanziate e aprire un confronto sulle politiche abitative: queste le richieste che Cgil e Sunia avanzano al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi.
Il sindacato di corso d'Italia e il sindacato degli inquilini hanno inviato una missiva al capo dicastero, chiedendo un intervento urgente del governo a fronte di quanto sta avvenendo a Milano e in altre città d'Italia. Per Cgil e Sunia il combinato disposto di emergenza abitativa, degrado delle periferie urbane e crisi occupazionale ed economica rischiano di produrre conseguenze esplosive dal punto di vista sociale.
"Il progressivo azzeramento degli investimenti in edilizia residenziale pubblica a canone sociale - si legge nella lettera - ed il contemporaneo ridimensionamento attraverso vari piani di vendita di un parco alloggi già ampiamente insufficiente, ha allargato la divaricazione tra una domanda che aumentava di numero e complessità e un'offerta quasi inesistente". Inoltre il decreto ministeriale con i criteri per ulteriori piani di vendita rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.
A fronte di tutto ciò e "per garantire sia diritto alla casa che integrazione sociale" occorre recuperare gli errori fatti "rilanciando una politica che parta dalla domanda più debole, con un consistente aumento dell’offerta di abitazioni in affitto sostenibile", e nel quadro di una "strategia di riqualificazione e rigenerazione urbana in cui l’inclusione delle periferie deve essere una priorità".
Secondo Cgil e Sunia i recenti provvedimenti legislativi per l'emergenza abitativa non vanno in questa direzione,"pur contenendo elementi in controtendenza rispetto al più recente passato". Il riferimento è al rifinanziamento dei fondi di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, così come allo stanziamento di 500 milioni finalizzati ad un piano per reimmettere nel circuito delle assegnazioni circa 20.000 alloggi inutilizzabili per carenze manutentive. "Un provvedimento importante, che abbiamo richiesto e sostenuto - spiegano - perché dava una risposta immediata, seppur insufficiente, alle punte più acute del disagio abitativo". Ma "a distanza di otto mesi dall’entrata in vigore del DL 47/14 - denunciano - non si è recuperato neanche un alloggio e non si sono neanche ripartiti i finanziamenti alle Regioni". Un ritardo gravissimo, "che rischia di rendere poco credibili gli appelli al necessario ripristino della legalità".
Quello delle occupazioni abusive di alloggi pubblici è "un fenomeno cresciuto in parallelo con l’abbandono progressivo del patrimonio di edilizia pubblica in termini di controllo di gestione, di manutenzione, di contrasto all’esclusione sociale". "Ripristinare la legalità significa ripartire da qui, mettendo al primo posto l’assegnazione immediata di alloggi disponibili ai legittimi assegnatari", continua la missiva. Che si conclude con un appello: "è questo il primo segnale che ci attendiamo ed è per questo che Le sollecitiamo un rapidissimo utilizzo delle risorse stanziate e l’apertura di un confronto non episodico sulle politiche abitative".