PHOTO
Dopo venti mesi di difficile trattativa e oltre tre anni dalla scadenza, è stato rinnovato il contratto nazionale assicurativo, che riguarda circa 48 mila lavoratori. “Un risultato positivo e importante perché afferma la centralità del contratto nazionale, ne rafforza l’area contrattuale e consente di implementare diritti e tutele per i più deboli”. Ad affermarlo sono il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, e il segretario confederale della Cgil Vincenzo Colla.
Nel merito, osservano i due dirigenti sindacali, “apprezziamo un risultato economico che nel triennio, dal 2017 al 2019, realizza un incremento pari a 103 euro medi mensili sui minimi tabellari". "Va poi valorizzato - continuano - l’importante risultato conquistato per i call center: nel concordare che le parti si incontreranno entro la vigenza del ccnl per completare il passaggio al terzo livello, questi lavoratori acquisiscono un anno prima un aumento economico mediamente doppio rispetto al resto della categoria, pari a circa 200 euro d’incremento medio mensile”.
Inoltre, secondo Megale e Colla, “di rilevanza storica è sia il rafforzamento dell’area contrattuale che la dichiarazione da parte dell’associazione delle imprese assicurative (Ania) relativa al riconoscimento dell’applicazione nel settore dell’appalto (circa 50.000 lavoratori, mediamente 2,5 dipendenti per agenzia) del contratto nazionale sottoscritto con noi sindacati maggiormente rappresentativi, isolando per questa via il contratto 'truffa' sottoscritto con sindacati di comodo proprio nel settore più debole della categoria”.
“È la stessa linea sindacale di attenzione ai giovani e ai meno tutelati che abbiamo tenuto sia nel rinnovo del contratto del credito che nell’attuale rinnovo del contratto degli assicurativi, poiché per la Fisac e per la Cgil l’attenzione ai giovani e ai più deboli è la bussola di riferimento".
"Ora si tratta di saper informare e valorizzare adeguatamente nelle assemblee di consultazione, nelle quali i lavoratori saranno chiamati a decidere, un risultato rispetto al quale la Fisac tutta ha lavorato unitariamente con le altre organizzazioni, avendo consapevolezza che la conquista e la difesa del contratto nazionale è la condizione per rilanciare l’iniziativa sindacale in tutto il comparto”, concludono Megale e Colla.