Cgil Palermo e Fisac Cgil Palermo esprimono solidarietà ai 75 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, che lottano in difesa del posto di lavoro e che oggi in una conferenza stampa hanno denunciato la loro situazione. I lavoratori hanno annunciato la sospensione di tutte le attività fino a quando non sarà ripristinata la legalità e saranno fornite risposte certe sul futuro della società. “Siamo vicini ai lavoratori che chiedono l'annullamento del provvedimento con il quale l'assessorato al Lavoro, in violazione della L.R. 9/2015, ha sottratto a Sviluppo Italia Sicilia le attività legate al progetto Garanzia Giovani, cedendole ad altri – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Fisac Cgil Palermo Elia Randazzo -. La Regione Sicilia, anziché determinare a tavolino la chiusura delle partecipate sottraendo loro il lavoro, doverebbe pensare a rilanciarle e mettere a disposizione delle iniziative imprenditoriali la competenza e la professionalità che Sviluppo Italia può fornire. I lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia lottano per il lavoro e per il sostegno in termini di competenza dello sviluppo imprenditoriale del nostro territori”. “Quello che questi lavoratori rivendicano – aggiungono Campo e Randazzo- rivendicano è quello che era stato appositamente programmato per dare risposta alle nuove imprese giovanile e per il tutoraggio agli imprenditori. Un lavoro che i 75 professionisti svolgono con competenza da 11 ani e senza il quale 11 mila nuove imprese non sarebbero mai potute nascere”.

Oggi i lavoratori hanno denunciato le “anomalie” che stanno dilatando i tempi di attuazione degli interventi del Piano Giovani e che stanno complicando la già difficile situazione economica della società. Sviluppo Italia Sicilia – è stato ribadito oggi - è il soggetto attuatore del Piano Giovani. Ma il Dipartimento al Lavoro, nel settembre scorso, contrariamente a quanto previsto dalla legge regionale e da una delibera di giunta (106/2014 che approva il piano di attuazione di Garanzia Giovani), ha assegnato le attività formative connesse al piano a organismi diversi da Sviluppo Italia Sicilia.

Il Cda di Sis non ha ritenuto opportuno intraprendere alcuna iniziativa a tutela degli interessi della società nonostante i dipendenti versino da tempo in sofferenza economica: aspettano 8 mensilità. Le Rsa First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil di Sviluppo Italia Sicilia, dopo aver formalmente diffidato il Cda, hanno annunciato stamattina che presenteranno una formale denuncia alla Corte dei Conti nei confronti degli amministratori SIS e dei dirigenti regionali per “responsabilità e danno erariale”. Contemporaneamente, hanno dato mandato a un legale di presentare ricorso al Tar per l'annullamento “illegittimo” dell'azione intrapresa dall'assessorato al Lavoro.