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La Cgil di Cosenza denuncia con preoccupazione “la grave condizione di degrado sociale, istituzionale e civile in cui è stata ridotta la città”. E annuncia l'avvio di un'interlocuzione con le organizzazioni sindacali, le associazioni, i movimenti presenti sul territorio, allo scopo di proclamare, su una piattaforma condivisa, uno sciopero generale cittadino entro il mese di gennaio 2020.
“La cattiva gestione della cosa pubblica di questi anni ha indotto la Corte dei Conti a dichiarare la condizione di dissesto del Comune di Cosenza. Ciò impone l’adozione di tasse locali elevatissime, senza che siano garantiti ai cittadini servizi adeguati”, spiega la Camera del lavoro: “Rischiano di non essere più assicurati i pochi servizi sociali che il Comune ha gestito fino ad oggi: dagli asili nido alle mense scolastiche, ai servizi per l’infanzia e per gli anziani. A fronte di ciò, il prezzo delle scelte amministrative sbagliate viene scaricato su chi lavora e i dipendenti comunali e i lavoratori degli appalti cominciano già a dover fare i conti con gravi e ripetuti ritardi nel pagamento degli stipendi. In prospettiva, purtroppo, non si può non vedere un rischio grave per la stessa tenuta dei livelli occupazionali”.
La Cgil cosentina evidenzia che “nessuno sa come verranno impiegate importanti risorse già finanziate, quali i 90 milioni di euro destinati al centro storico che, nel frattempo, continua a cadere letteralmente a pezzi. La città è costretta a vivere nell'emergenza. È prigioniera di un’opera immaginaria quale è diventata la metrotramvia, per la quale non esiste ancora neppure il progetto esecutivo. Nonostante ciò, la scelta dissennata di chiudere viale Mancini ha imposto ai cosentini di vivere in una condizione caotica, prigionieri di un traffico impazzito e con un trasporto pubblico praticamente inesistente”.
Allo stesso modo, prosegue la Camera del lavoro, la “cattiva gestione di un appalto milionario e i tanti debiti accumulati costringono la città a convivere ormai da più di un mese con l’emergenza rifiuti. I cumuli di spazzatura che invadono le strade cittadine rischiano, se non si affronta strutturalmente il problema, di far esplodere una vera e propria emergenza sanitaria”. La Cgil cosentina così conclude: “In questo contesto, terribile e pericoloso, il mondo del lavoro deve sentire la responsabilità del proprio ruolo e deve chiamare a una reazione di civiltà tutte le realtà associative e di movimento che, nei momenti difficili della convivenza civile e democratica, hanno dimostrato di rappresentare la parte più bella e viva di questa città”.