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“Signor Presidente, la preoccupazione per i numerosi tavoli di crisi aziendali e settoriali aperti da tanto tempo, per i segnali di rallentamento dell’economia, di guerre commerciali in Europa e nel mondo, ci porta a chiederle di fissare in tempi rapidi un incontro”. Inizia così la lettera che Cgil, Cisl e Uil hanno inviato questa mattina al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una richiesta di incontro e confronto con l’obiettivo di difendere e creare posti di lavoro.
Ancora una volta quello che manca è una cabina di regia tra i vari ministeri coinvolti con un coordinamento e una visione di insieme indispensabili per far crescere il Paese. La richiesta è emersa durante le segreterie unitarie, servite a fare il punto anche sui tavoli aperti con l’esecutivo a partire da fisco e pensioni. Prossima scadenza ad aprile quando sarà definito il documento di economia e finanza.
Per le tre organizzazioni sindacali la richiesta è chiara: a partire dalle vertenze si deve avviare una fase di riforma e cambiamenti reali. Punti essenziali, ha sottolineato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini intervenendo durante la conferenza stampa convocata al termine della riunione, sono proprio fisco e previdenza. E per chi ne fa una questione di risorse la risposta è netta: “Possono essere recuperate attraverso una lotta senza quartiere all’evasione fiscale”.
Il messaggio è diretto al governo, ma per Landini è rivolto anche alle imprese e a Confindustria: la partita dei contratti da rinnovare, infatti, è ancora aperta. Nel frattempo rispondere alle innumerevoli crisi aziendali che vedono oltre 300 mila lavoratori coinvolti e a rischio e vertenze passate sui tavoli di almeno sei governi è diventata un’urgenza. La strada necessaria, sottolinea ancora Landini, è quella di una risposta coordinata e strategica, per questo “ci aspettiamo che il governo ci convochi”.