Governo e Comune di Roma devono sospendere almeno per tre anni il piano di rientro e intervenire per risanare le periferie. A chiederlo sono Cgil, Cisl e Uil di Roma, sottolineando che “Roma deve superare l’emergenza periferie, da Tor Sapienza a Settecamini, dalla Collatina alla Muratella, a Fidene, a Saxa Rubra, dove è sempre più evidente la crescita della povertà e del disagio sociale. Non possono essere lasciate in balia di una guerra fra poveri e con le forze dell’ordine. Servono investimenti, utilizzando le risorse pubbliche”. Nel comunicato, i segretari generali di Cgil e Uil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino e Pierpaolo Bombardieri, e il segretario generale della Cisl di Roma Capitale Mario Bertone, affermano che occorre “sospendere almeno per tre anni il piano di rientro e utilizzare tutte le risorse che servono in un’operazione di vera riqualificazione attraverso un preciso cronoprogramma. È necessario recuperare per la città un’idea di sviluppo policentrico, in modo da concepire le periferie non più come poli di consumo gravitanti intorno a un centro commerciale e totalmente privi di servizi, ma come luoghi in cui sia possibile vivere decorosamente”.