"Uno sforzo enorme di cittadini, operatori e amministratori ha consentito, dopo undici anni di commissariamento, dal 2008 a oggi, di recuperare un deficit enorme e riportare i conti in regola nella sanità. Ma la vera notizia è che questo sforzo ha prodotto pure un miglioramento nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini, anche se molte cose sono ancora solo nelle intenzioni: pensiamo alle 'Case della Salute', poche e spesso troppo simili a poliambulatori, alla reale presa in carico delle cronicità e a una gestione dei percorsi di cura individuali ancora troppo affidati al 'fai da te' dei cittadini". Così, in una nota, Michele Azzola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl del Lazio e Alberto Civica, segretario generale Uil del Lazio.
"Per il momento, gli effetti più importanti sono l’abbattimento del superticket che, anche grazie a un importante accordo sindacale, è stato abolito per una larga fascia della popolazione prima che venisse inserito nella legge di Bilancio dello stato, e lo sblocco del turn over che significa nuove assunzioni in sanità, più personale nei servizi e quindi più qualità. Investire sul personale deve rimanere la priorità. Senza personale in numero adeguato non si possono erogare i servizi", continua il comunicato.
"È necessario che il sistema sanitario regionale funzioni in base alle esigenze dei cittadini evitando le frammentazioni dei servizi e creando un miglior coordinamento e una più stretta integrazione ospedale-territorio in una logica di rete, al fine di garantire la presa in carico del paziente fragile in un percorso assistenziale di continuità delle cure e di appropriatezza. Per questo, va costruita anche per i servizi territoriali, al pari di quelli ospedalieri, un’unica sede riconoscibile e di riferimento. Nell’elenco di cose urgenti da fare, bisogna segnalare l'assistenza domiciliare e la sua organizzazione, che va implementata con regole e controlli di qualità e di continuità", aggiunge il sindacato.
"Adesso, come già annunciato da Zingaretti e dall’assessore D’Amato, si ricomincia a investire in nuove strutture e nel miglioramento dei servizi territoriali che, più di altri, hanno sofferto del piano di rientro e si sono visti svuotare di personale e attrezzature. Spazi di miglioramento ci sono e siamo certi che sia Zingaretti che D’Amato vorranno perseguirli insieme alle organizzazioni sindacali, a cominciare da un forte riequilibrio dell’offerta sanitaria su tutto il territorio e da un investimento importante in attrezzature e innovazione, che non potranno che migliorare la qualità delle cure nella regione", concludono le tre sigle confederali.