Un numero considerevole di soggetti firmatari, ben trentanove, coinvolti in maniera concreta in dodici gruppi tematici: questa mattina in Prefettura a Bergamo è stato siglato il “Protocollo d’intesa per diffondere salute e sicurezza sul lavoro”.
Hanno apposto la loro firma: Ats, Ance, Anmil, Ascom, azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Camera di commercio, Cna, Coldiretti, Collegio geometri e geometri laureati, Collegio dei periti industriali e periti laureati, Confartigianato, Confimi Apindustria, Confindustria, Cpta, Inail, Ispettorato territoriale del lavoro, Lia, Ordine degli architetti della provincia di Bergamo, Ordine provinciale degli ingegneri, Provincia di Bergamo, Rlst Cpta, Scuola edile di Bergamo, Ufficio sanità marittima e aerea e di frontiera unità territoriale di Bergamo, Ufficio scolastico territoriale, Confagricoltura, Confai, Confesercenti, Ebat Casaf, Ebitral, Impresa e territorio, Opta, Rlst, Unione artigiani, Uniscom Casartigiani, Università degli studi di Bergamo, Upag. E, appunto, anche Cgil, Cisl e Uil, che hanno avuto il merito di riattivare il confronto e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti, dopo aver chiesto, lo scorso settembre, un incontro con il prefetto. In quell’occasione, i sindacati avevano tenuto un presidio davanti alla prefettura, richiamando “alle loro responsabilità tutti i soggetti deputati a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. La vita e la dignità della persone vengono prima dei risultatati economici e dei risultati produttivi: la priorità deve essere quella di far tornare a casa ogni persona, viva e integra, dopo un turno di lavoro”.
“Per il numero di soggetti coinvolti, si tratta di un esperimento innovativo a livello nazionale, che prosegue, migliorandolo e rendendolo più concreto, il lavoro già avviato negli ultimi anni” hanno riferito oggi i tre segretari generali Gianni Peracchi, della Cgil, Ferdinando Piccinini, della Cisl e Amerigo Cortinovis della Uil, presenti alla firma insieme ad Angelo Chiari, responsabile del Dipartimento Cgil Salute e sicurezza, e a Giacomo Meloni, della segreteria Cisl di Bergamo. “Non si tratta solo di un protocollo d’intenti, come quelli già diverse volte firmati in passato. In questa occasione, possiamo dire che si è dato avvio a un lavoro di rete, con protagonisti 12 gruppi, che si occuperanno di tematiche diverse: dalle verifiche preventive in aziende che volontariamente si sottopongono ad analisi, con l’ausilio di enti bilaterali di settore, allo studio della formazione dei formatori e di quella dei lavoratori, al progetto ‘A scuola di sicurezza’ (per scuole materne, elementari e medie), a programmi didattici nell’ambito del corso di laurea in Scienze della formazione primaria, e ancora, all’inserimento del tema nei curricola delle scuole superiori.
Altri gruppi si occuperanno della proposta al ministero dell'Istruzione dell'università e della ricerca d'inserimento di aspetti della tematica nelle prove di maturità, degli incontri di formazione ai nuovi iscritti della Camera di commercio, del coinvolgimento dell’ordine dei consulenti del lavoro, della formazione degli Rls, congiunta con le altre figure di sistema aziendale, dell’attivazione di incontri in azienda per commentare le dinamiche di infortuni, incidenti o mancati infortuni, della sorveglianza sanitaria da parte dei medici competenti, di analisi delle buone prassi da adottare nel lavoro somministrato”.