"Abbiamo appreso che il nuovo ministro dell'Interno ha riconosciuto alla polizia locale un ruolo determinante nel presidio di legalità e nel garantire sicurezza e prevenzione sul territorio. Ora, però, serve una riforma, che innanzitutto riconosca pari tutele rispetto agli altri corpi di polizia e ne valorizzi ruolo e professionalità". Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl rispondono alle dichiarazioni di stampa del ministro Marco Minniti, rilanciando la richiesta di un nuovo quadro normativo per la polizia locale.
"Siamo i primi a sostenere una visione integrata della sicurezza e siamo pronti a lavorare con il ministro. Con i suoi oltre 60.000 operatori, la polizia locale rappresenta una straordinaria rete al servizio del territorio e un presidio di legalità per i cittadini. Di fatto, però, nessun governo ha realizzato finora una giusta valorizzazione giuridica e contrattuale, che ne riconoscesse ruolo, specificità e funzioni. Il quadro normativo di riferimento, la legge 65 del 1986, è ormai obsoleto e da tempo chiediamo che venga rivisto e aggiornato. Mentre il blocco dei contratti ha congelato ogni innovazione organizzativa e professionale", spiegano le tre sigle.
"Vogliamo che alle polizie municipali e provinciali venga data uniformità di condizioni operative su tutto il territorio nazionale, e che sia dotata di strumenti e mezzi necessari a svolgere funzioni altamente specializzate – proseguono le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil –. Ma soprattutto serve equità nel trattamento economico, nelle condizioni di lavoro e nelle tutele: a partire dal riconoscimento delle disposizioni in materia di causa di servizio ed equo indennizzo, al pari degli altri corpi di polizia, come serve l'immediato sblocco del turn over, senza il quale servizi fondamentali rischiano di essere compromessi".