"La manifestazione di Terni del 18 giugno ha avuto un risultato eccezionale in termini di presenze, di unità e di qualità della proposta per uscire da una delle crisi più devastanti che ha colpito Terni, l’Umbria, l’Italia e il mondo. Ora dobbiamo fare in modo che il senso di quella manifestazione modifichi in concreto la situazione difficile che dobbiamo affrontare. Infatti da quella piazza è emersa anche la volontà di costruire una vera e propria fuoriuscita dalla crisi costruendo un progetto di sviluppo. In questo senso, rispetto alle tematiche dell’area ternana (polo siderurgico, filiera della chimica) occorre fare presto". È quanto affermano Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria.

"Fare presto per evitare il progressivo ridimensionamento del polo siderurgico ternano, dare una risposta in positivo alla vertenza della ex Basell e costruire più complessivamente le condizioni per un intervento che salvaguardi l’attrattività dell’area ternana che vive oggettivamente una crisi complessa caratterizzata dal sommarsi di più elementi di difficoltà. Inoltre, ci impegniamo a fare in modo che si riapra un confronto sulle questioni dell’industria e del manifatturiero, fattori fondamentali per lo sviluppo della nostra regione, e questo a partire dai documenti già elaborati. La giornata del 18 richiede una riapertura del confronto a questo livello per fare in modo che tutti i soggetti imprenditoriali, e le loro associazioni, le istituzioni locali, a partire dalla Regione, il governo nazionale e la commissione europea svolgano fino in fondo una funzione di stimolo e di cambiamento.
Dopo la bellissima giornata del 18 giugno, questo non solo è possibile, ma è assolutamente necessario. È con questo spirito e con questa forte motivazione migliaia di umbri parteciperanno il 22 giugno alla manifestazione nazionale in piazza S. Giovanni a Roma, dal titolo non casuale: 'Lavoro è democrazia', concludono le tre confederazioni regionali.