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Giuseppe Spadaro è il nuovo segretario generale della Cgil Campania. Spadaro è stato eletto dall'assemblea generale, convocata al termine del congresso straordinario della Cgil Campania che si è svolto a Torre del Greco. È quanto si apprende da una nota.
Cinquantanove anni, romano, calabrese d'origine, Spadaro è da molti anni dirigente della Cgil. Ha ricoperto diversi incarichi nazionali, tra cui quelli di vicepresidente del direttivo e dell'assemblea generale della Cgil, direttore generale di Auser, associazione di volontariato che organizza gli anziani, amministratore unico di LiberEtà edizioni spa e, fino al 2013, amministratore dello Spi Cgil nazionale. Nel marzo del 2014 è stato eletto segretario generale del Spi Cgil Puglia. Nel dicembre del 2015 è stato nominato commissario della Cgil Campania.
Martini: si apre una nuova fase
“Con questo congresso si chiude una fase straordinaria nella vita della Cgil Campana, che ha visto il gruppo dirigente interrogarsi sulle criticità dell'organizzazione. Oggi si apre un capitolo nuovo, ma che non riconsegna la Cgil alla normalità, perché la situazione generale è straordinaria ed in questo contesto emerge un dato importante: la Cgil è tornata protagonista della scena politica e sociale del paese, con la campagna a sostegno dei referendum e della Carta dei Diritti”. Lo ha detto Franco Martini, segretario confederale, concludendo i lavori del congresso straordinario . “Una mobilitazione – ha spiegato Martini – che ha alimentato speranze, attese, che ha offerto un importante punto di riferimento a milioni di persone indifese, nel punto più alto della crisi di rappresentanza dei soggetti della politica e della società”.
“Il congresso straordinario – ha continuato Martini – deve restituire alla comunità campana, alle lavoratrici e ai lavoratori di questa regione, ai giovani, ai disoccupati, precari, ai migranti, al mondo degli anziani, dei pensionati una Cgil in grado di rispettare queste attese e all'altezza di prospettare un credibile e coerente sviluppo dell'iniziativa di questi mesi. Lo impone la cronaca di queste ore, con un governo tutto intento a far rientrare surrettiziamente dalla finestra, i voucher che la mobilitazione democratica promossa dalla Cgil aveva imposto. Lo impongono le politiche economiche e sociali adottate, che mai quanto oggi, rischiano di spaccare in due il Paese e rendere questa spaccatura drammaticamente incolmabile”.
“Industria 4.0 – secondo Martini – non può essere una locomotiva sganciata dal convoglio, con il rischio che gli ultimi vagoni fermino definitivamente la loro già debole corsa. Il welfare contrattuale non può diventare il colpo di grazia al sistema universale delle tutele, con il rischio che le disuguaglianze sociali vengano accentuate. E la Cgil mai quanto in questo momento deve essere in grado di esprimere il valore della confederalità, che consiste non solo nel tenere insieme categorie diverse, ma anche territori profondamente disuguali. Per questo – ha detto ancora Martini – la Cgil ha bisogno che le sue strutture meridionali occupino con sempre maggior peso l'elaborazione progettuale e l'iniziativa della Confederazione. Da oggi, tutte le strutture della Cgil Campana debbono avvertire l'importanza della responsabilità politica che pesa sulle loro spalle”.
“Questo – ha concluso l'esponente della Cgil – è l'unico, vero banco di prova del successo del lavoro fatto in questi mesi, della vera conclusione di una fase nella quale si è cercato di elaborare le criticità che avevano determinato le condizioni del commissariamento in un nuovo progetto politico ed organizzativo. E se in questi mesi la Cgil ha vissuto guardando più al suo interno, adesso occorre spalancare porte e finestre per far uscire forte e chiaro il messaggio che la Cgil è qui, con tutta la forza delle proprie idee e del proprio lavoro. Una Cgil ancora più in forma, per chi crede in noi e ancor più per chi non sa più a chi e a cosa credere. Per tutti loro non abbiamo solo una storia da offrire, ma un futuro, per il quale abbiamo accettato la sfida del profondo rinnovamento della nostra organizzazione”.
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