La Calabria con la scomparsa del giudice Romano De Grazia "ha perso un tenace protagonista della lotta alle mafie, un uomo di straordinaria rettitudine morale che non esitò a misurarsi anche in politica con l’unico scopo di portare nelle Istituzioni il germoglio della legalità di cui è stato non solo custode ma soprattutto indefesso divulgatore". Lo afferma una nota della Cgil. "Un magistrato di grande equilibrio - prosegue -, presidente emerito della Corte Costituzionale, ma prima di tutto un grande Calabrese ed un capace servitore dello Stato, grazie al suo instancabile impegno, istituzionale, politico e sociale, lascia un grande vuoto, ma anche immensi insegnamenti, di cui la Calabria tutta saprà farne tesoro".
"Un impegno quello del giudice De Grazia mai venuto meno, anche quando fu provato da un grande dolore per la scomparsa prematura della adorata figlia. Da questa tragica vicenda familiare trasse invece rinnovato impegno e dedizione impegnandosi nel Centro studi Lazzati, di cui fu fondatore e infaticabile animatore, e che é stato da anni fucina di protagonismo politico ed istituzionale. La Legge Lazzati contro il voto di scambio, pur con le limitazioni maturate durante l’iter parlamentare di approvazione, rappresenta uno strumento di lotta alle Mafie al quale la Cgil a tutti i suoi livelli ha sempre creduto ed alla quale non ha mai fatto mancare il suo appoggio, testimoniato da diverse iniziative a livello regionale e nazionale". Al giudice "va il ricordo ed il ringraziamento, e alla sua famiglia il sentito cordoglio della Cgil Calabria e di tutti i suoi dirigenti ed iscritti".