"Riteniamo del tutto miope la scelta di Trenitalia di fermare il treno Frecciarossa a Bari, perché in contrasto con le logiche di uno sviluppo della rete dei trasporti realmente integrato e sostenibile. In quest’ottica infatti le infrastrutture dovrebbero essere implementate e adeguate sulla base del fabbisogno crescente di un’area geografica che ha raggiunto livelli altissimi di ricettività turistica, come si registra oggi nell’intero Salento. Invece non ci è chiaro quali siano i criteri di riferimento che segue Trenitalia nelle scelte". Così in una nota il segretario generale Cgil Brindisi Michela Almiento e il segretario generale Cgil Lecce Salvatore Arnesano.
"Ci sentiamo però di affermare - continua la nota – che è da tempo che registriamo, da parte della società, un disinteresse complessivo a investire nel Salento. Abbiamo dovuto assistere infatti negli ultimi mesi allo “scippo” di quaranta milioni di euro destinati a rendere Surbo un polo tecnologicamente avanzato e attrezzato per garantire qualsiasi tipo di intervento manutentivo ai treni. Ciò avrebbe significato nuova occupazione e maggiore radicamento dell’Azienda Fsi nel Salento. Purtroppo le risorse sono state distratte per investire altrove".
"Chiediamo quindi a Trenitalia di riconsiderare la scelta anche sulla base dei dati sopra richiamati - termina il comunicato –: le presenze turistiche registrate nell’ultimo periodo fanno della Puglia e in particolare del Salento la meta preferita a livello nazionale. Chiediamo al presidente della Regione e a tutti i parlamentari pugliesi di sostenere con fermezza e determinazione un’istanza che rappresenta, a nostro avviso, un elemento essenziale in termini di sviluppo per l’intera regione nell’ambito del sistema Italia".
Cgil Brindisi e Lecce: sbagliato fermare Frecciarossa a Bari
1 settembre 2015 • 00:00