Nei giorni scorsi a Brescia si sono tenuti gli Attivi di zona promossi dalla Camera del Lavoro, cui hanno partecipato oltre 500 delegati e delegate. L'orientamento uscito dall'ultimo Comitato direttivo nazionale, basato sull'esaurimento del confronto con Confindustria, è risultato condiviso in tutti gli interventi. In modo deciso è emersa l'esigenza di tenere uno stretto rapporto con i lavoratori e le lavoratrici e di cambiare l'ordine del giorno del confronto, mettendo al centro la crisi finanziaria, ormai diventata produttiva e occupazionale.

Da qui le proposte: politiche di sostegno al reddito, aumento dell'assegno mensile della cassa integrazione e delle pensioni più basse. Tra le cose sottolineate anche la fragile condizione dei lavoratori a tempo determinato e dei precari in genere, così come dei dipendenti delle piccole aziende e dell'artigianato, che bisognerebbe saper tutelare anche in queste situazioni di crisi. Rispetto alla trattativa sul modello contrattuale, viene anche ritenuta necessaria una chiara posizione della Confederazione, che, riprendendo le critiche alla "ipotesi di accordo" di Confindustria, ripetute senza ambiguità nelle "linee guida", apra una fase nuova per gestire una forte mobilitazione e per cercare di cambiare l'andamento della vicenda.