Gianni Peracchi è il nuovo segretario generale della Cgil Bergamo. Dopo otto anni alla guida del sindacato di via Garibaldi, Luigi Bresciani, giunto a fine mandato, lascia il ruolo di segretario generale della Cgil di Bergamo. Poco fa è stato, infatti, eletto nuovo leader provinciale Peracchi, finora a capo dei pensionati dello Spi Cgil. A procedere all’elezione del segretario generale è stato un nuovo organismo, chiamato Assemblea generale, nato in occasione della Conferenza di Organizzazione della CGIL nel settembre del 2015. Il principio che lo anima è che i segretari generali e le segreterie di tutta l’organizzazione in tutto il Paese siano eletti da organismi composti in maggioranza da attivisti dei luoghi di lavoro e delle Leghe Spi. E infatti dei 100 componenti dell’Assemblea generale di Bergamo, 54 sono delegati Rsu, Rsa e pensionati attivi nelle Leghe dello Spi Cgil.
Peracchi, unico candidato, proposto dal segretario generale della Cgil della Lombardia Elena Lattuada per conto dei cosiddetti “Centri Regolatori”, ha ottenuto 80 voti favorevoli e 14 contrari (94 votanti). Gianni Peracchi ha preso la parola e nella sua dichiarazione programmatica ha affrontato una lunga lista di temi. Partiamo dal contesto socio-economico locale: nel suo intervento, Peracchi ha subito sottolineato come “il Presidente di Confindustria, Ercole Galizzi, abbia dichiarato nelle scorse settimane che la crisi a Bergamo è stata parzialmente superata, lasciando qualche ‘pezzo’ sul campo’. Cgil, Cisl, Uil hanno rimarcato come i ‘pezzi persi’ siano posti di lavoro, persone, e quindi siano rilevanti sul piano sociale ed importanti economicamente e strategicamente sotto il profilo dell’insediamento produttivo. Honegger ed oggi Italcementi (sperando in un epilogo migliore) sono due casi emblematici. Hanno rimarcato come non sia sufficiente mantenere una posizione di rendita, per quanto buona, nella graduatoria europea ed italiana del manifatturiero, ma si debba investire in innovazione e ricerca”, ha aggiunto il neo segretario.