PHOTO
"Una decisione che, superando ostacoli burocratici e costi economici, può effettivamente favorire l’attività fisica dei bambini, contrastando una pericolosa tendenza alla sedentarietà”. Così Cesare Caiazza, responsabile Sport e tempo libero della Cgil nazionale, commenta il decreto firmato dai ministri della Salute e dello sport che elimina l’obbligo del certificato medico per la pratica dell’attività sportiva in età prescolare. “Il nostro Paese – sostiene il dirigente sindacale – continua ad essere fanalino di coda in Europa per quanto attiene la pratica sportiva, e attualmente nella fascia tra i 3 e i 5 anni si registra il 53% di inattività fisica assoluta, e tra i 6 e 10 anni il 22%”.
Per Caiazza “si tratta di dati che, al di là del provvedimento in questione, devono indurre ad un’attenta riflessione e ad una conseguente azione finalizzata alla riorganizzazione e alla riprogettazione del fallimentare sistema sportivo italiano sulla base di investimenti e di una nuova programmazione capace di affermare l’accesso alla pratica sportiva, per tutte le fasce di età, come diritto di cittadinanza”.
“È necessario – conclude – promuovere una concezione di ‘sport gratuito per tutte e tutti’ da far vivere nelle scuole e nei territori, inteso come fattore di benessere psico fisico, fattore primario di prevenzione per la salute, momento di socialità, accoglienza, integrazione e valorizzazione delle diversità”.