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“Il mercato del lavoro italiano vive una condizione di debolezza strutturale. Servono interventi alternativi alle politiche di soli sgravi, decontribuzioni e deregolamentazione, che sono state sempre accompagnate a continui tagli alla spesa pubblica e alla riduzione degli investimenti”. É quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, in merito ai dati diffusi quest'oggi da Ocse e Commissione europea.
“Purtroppo, il fragile recupero occupazionale non scalfisce il divario, sempre più preoccupante, tra il nostro tasso occupazionale e quello dei principali Paesi europei. Peggio di noi solo Grecia e Turchia. A crescere è quasi esclusivamente l'occupazione per i lavoratori più anziani, un andamento da attribuire all'innalzamento dell'età pensionabile e che dimostra, come sosteniamo da tempo, la necessità di un intervento sulle pensioni per favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”, prosegue la dirigente sindacale.
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Per quanto riguarda i giovani, l'esponente Cgil sottolinea la loro “drammatica condizione, non solo per il triste primato dei Neet, ma anche per il fatto che i pochi che riescono a trovare un’occupazione hanno di fronte un futuro precario e instabile, con tutti i rischi che ciò comporta dal punto di vista delle prospettive di vita e per la previdenza futura”.
Per la segretaria confederale, la fotografia scattata da Ocse e Commissione Ue dimostra come “l'incremento di investimenti pubblici e privati, così come indichiamo nel nostro Piano del Lavoro, debba essere al primo posto nell'agenda politica italiana. Solo così si può generare nuova occupazione. Bisogna poi scommettere sulla qualità del lavoro e dei suoi diritti sia come elemento di dignità, tutela e protezione sociale, che come precondizione indispensabile per crescita e sviluppo”.