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"Quello che si sta verificando in questi giorni in Val d'Agri in relazione alle fuoriuscite di idrocarburi e al rischio di contaminazioni delle falde acquifere in prossimità del Centro Oli, evidenza tutta l'inadeguatezza del nostro sistema di controllo e monitoraggio ambientale, mettendo in luce tutti i limiti del dipartimento ambiente e le conseguenti responsabilità che ne derivano". Ad affermarlo in una nota è Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata.
"Dopo il blocco delle estrazioni disposto dalla Procura di Potenza lo scorso 31 marzo ed il successivo riavvio delle attività estrattive, ci chiediamo quali siano state le misure adottate dal dipartimento ambiente per rafforzare la propria struttura e il proprio ruolo e quali azioni di indirizzo abbia varato - continua Summa - Nella relazione conclusiva della Commissione Parlamentare d'inchiesta resa pubblica pochi giorni fa, vengono ancora una volta sottolineate le carenze dell'Arpab, imputate a carenze strutturali e ad una "critica gestione" dirigenziale che ha innescato un senso di scarsa fiducia in quell'Istituzione proprio ad opera di chi ne avrebbe dovuto garantire il corretto funzionamento e la piena credibilità".
Secondo Summa "è dunque un dato inequivocabile che, a distanza di 20 anni dall'avvio delle attività estrattive, la Basilicata non ha ancora strutturato un sistema ampio e scientifico di monitoraggio e controllo del proprio territorio. Una Responsabilità politica grave verso la comunità lucana - attacca il segretario Cgil - perché non solo si mette a rischio la salute dei cittadini e la sicurezza ambientale, ma si mina in modo pregiudiziale ogni politica di sviluppo. E le conseguenze per la nostra regione saranno sempre più pesanti".
"Il tema è di grande complessità, ma fino ad oggi è stato, e continua ad essere trattato in maniera del tutto approssimativa e ordinaria. Questo è il tratto politico di questo tempo - conclude Summa - Bisogna subito aprire un confronto con ENI, ministero dell’ambiente e Mise, affinché si affronti il tema della sicurezza dell'impianto di Viggiano. Questa è la priorità per la classe dirigente lucana. Lo si faccia, presto, e con responsabilità".