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“La Basilicata vive una condizione di sospensione molto pericolosa: a distanza di otto mesi dall'insediamento del governo Bardi non c'è traccia di alcuna azione concreta di programmazione e sviluppo. A oggi i risultati sono scarsi e le prospettive praticamente zero”. A dirlo è Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata, in un’intervista pubblicata oggi (lunedì 30 dicembre) sul Quotidiano del Sud. L’esponente sindacale evidenzia che da parte del governo regionale “non c’è una linea, una direzione strategica, sono stati elusi anche tutti i vincoli che impone lo statuto regionale sul documento strategico di programmazione e si continua ad agire senza un orizzonte”.
Summa sottolinea che “i bandi che si susseguono sono quelli rivenienti dalla precedente stagione, la programmazione 2014-2020 sconta ritardi pesantissimi sia nella programmazione sia nei flussi di spesa”. Il segretario Cgil rileva anche che l’economia regionale è segnata “dalla perdita di pezzi importanti di aziende e occupazione: dal 2007 a oggi circa settemila i posti di lavoro persi, tremila i giovani che ogni anno abbandonano la nostra terra. Una situazione che, unitamente allo spopolamento e all’invecchiamento, rischia definitivamente di cancellare la Basilicata”.
I tavoli aperti al ministero dello Sviluppo economico relativi ad aziende lucane sono cinque (Ferrosud, Blutec, Natuzzi, Firema e Coopbox). “In una regione come la nostra, dai piccoli numeri e dalle grandi potenzialità, se non si comprende - aggiunge Summa - che è necessario concentrare risorse dentro una chiara visione di sviluppo, si corre il rischio non solo di non riuscire a contrastare le tante crisi, ma di mettere a repentaglio la tenuta stessa del nostro sistema industriale, economico e sociale”. Ma dal governo regionale non arrivano risposte: “Di fronte a processi così profondi - conclude il segretario Cgil - che richiederebbero analisi, confronto e soprattutto una nuova e condivisa programmazione da qui ai prossimi anni, il presidente Bardi continua in un'azione solitaria di governo, estranea alla realtà economica e sociale della Basilicata e alle sue tante criticità”.