“La piaga del lavoro nero non si contrasta con la flessibilità e i dati della Guardia di finanza ne sono la conferma”: questo il commento del segretario generale della Cgil-Agb Bolzano Alfred Ebner in riferimento ai dati delle Fiamme gialle su varie irregolarità contrattuali in Trentino Alto Adige. Dove, solo l’anno scorso, sono 225 le persone scoperte a lavorare in nero. “Si sente da più parti ripetere – continua Ebner - che i voucher siano fondamentali nella lotta al lavoro nero, eppure nel bilancio della Guardia di finanza è emerso come i numeri del lavoro nero siano superiori all’anno precedente. Significa che i voucher, anche a livello locale, non possono continuare a essere presentati come antidoto al lavoro sommerso”.
La Cgil altoatesina non nega l'esistenza del lavoro accessorio, ma “deve rimanere nell'ambito delle famiglie e dell'associazionismo, escludendo le imprese che hanno gli strumenti contrattuali per gestire le loro esigenze, e comunque solo per opere effettivamente occasionali e non normalmente ricorrenti. Va infine limitato a pensionati, studenti e disoccupati con limiti massimi ridotti rispetto a quelli attuali”.