“Sono negative e talvolta contraddittorie le notizie che fotografano l'economia e il lavoro dell’Abruzzo. Fatti che ci ricordano che la Regione deve ancora marciare a lungo prima di riprendere ritmi di sviluppo in grado di recuperare almeno l'occupazione persa in questi sette anni di crisi”. A dirlo è Sandro Del Fattore, segretario generale della Cgil Abruzzo, ricordando che “nel terzo trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, la regione registra la perdita di 4 mila posti di lavoro, passando da 471 mila a 467 mila, mentre nei primi nove mesi del 2015 si sono persi 35 mila posti di lavoro (la maggioranza nel terziario)”. L'Abruzzo ha registrato anche una riduzione del tasso di disoccupazione, passato dal 12,6 all'11,5 per cento , un dato “apparentemente contraddittorio ma che si spiega con il fatto che sono diminuite le persone in cerca di occupazione (68 mila a 61 mila) perché scoraggiate e dunque fuoriuscite da qualsiasi statistica”.
In Abruzzo dunque permane una situazione di grande difficoltà, continua Del Fattore, anche a causa “di una domanda interna debolissima (dovuta in particolare a salari e pensioni bassi), di cui risente negativamente la piccola e media impresa, le cui esportazioni, contrariamente alle grandi aziende, diminuiscono”. C'è bisogno quindi che le regioni del Mezzogiorno “aprano una vera e propria vertenza con il governo nazionale, dal momento che in questi anni sono state tagliate tutte le risorse ordinarie destinate al Sud. Se non si farà, saranno sempre più difficili politiche incisive di investimenti e di sviluppo”. In secondo luogo, conclude il segretario generale della Cgil Abruzzo, è necessario che “il confronto con la giunta regionale del presidente D'Alfonso si faccia più stringente e concreto per definire priorità e campi di intervento, quali il potenziamento dell'industria ad alta tecnologia, il sostegno e la qualificazione della piccola e media impresa (la struttura portante dell'economia regionale), gli aiuti alla ricerca, la riconversione ecologica dell'economia e delle imprese, la strutturazione e la promozione del comparto turistico, il completamento delle infrastrutture di trasporto e la messa in rete dell'intera regione”.