"Il Mezzogiorno rischia di pagare la crisi più degli altri soggetti sociali e degli altri territori. Se aumentano le differenze tra nord e sud, il pericolo è che il Paese possa diventare più diviso e più debole". Lo ha dichiarato ieri (16 novembre) ai microfoni di RadioArticolo1 Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil, dedicata alla manifestazione nazionale del 27 novembre. "Questo governo ha peggiorato la situazione. Ha operato solo tagli indiscriminati nel settore della scuola, mentre nel Mezzogiorno occorrerebbe investire in istruzione, formazione e ricerca, anche come opera di contrasto alla criminalità. E quando si parla di federalismo la prima preoccupazione dovrebbe essere quella di garantire che in tutta Italia lavoratori e pensionati abbiano gli stessi diritti nell’accedere a servizi di qualità come la sanità, la scuola, il trasporto pubblico. Con la politica del governo, invece, una parte del Paese riuscirà a superare la crisi, seppure in affanno, mentre una parte, il sud, ne uscirà senza prospettive, soprattutto per i giovani".
Per la Sorrentino, l’altra faccia dei tagli "è rappresentata dall’azzeramento dei fondi Fas destinati al sud. Il governo li ha utilizzati per risolvere le emergenze de L’Aquila, il buco di bilancio dei Comuni di Catania e Roma. Per creare consenso, lo stato centrale è intervenuto nella definizione di priorità e orientamento della spesa, rischiando, così, di bloccare i progetti operativi già attivati: grandi opere, politiche sociali, asili nido, viabilità, bloccando di fatto lo sviluppo del Mezzogiorno".
"Crescita presuppone legalità, ha continuato la segretaria confederale Cgil. Senza legalità non c’è sviluppo e occupazione. Per contrastare la criminalità organizzata non bastano sequestri e arresti. Bisogna colpire le mafie dove hanno interessi prioritari nelle attività economiche. Il piano per il sud proposto dalla Cgil punta a quelle opere da realizzare nell’immediato, che danno occupazione e sono fondamentali per il territorio. E richiede investimenti strategici localizzati nel sud, ma fondamentali sul piano nazionale: porti di collegamento col Mediterraneo, turismo, energie rinnovabili".
Cgil, 27 novembre in piazza anche per il Sud
16 novembre 2010 • 00:00