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Due esperienze positive alle spalle e un nuovo piano formativo da attuare a breve. Parliamo dei progetti per la formazione messi in campo dalla Camera del lavoro di Pesaro e Urbino, “esperienze molto interessanti per la forma e per i contenuti, al pari di tutte quelle messe a punto dalla confederazione marchigiana”, secondo Giancarlo Pelucchi, responsabile della formazione per la Cgil nazionale.
“Stavolta siamo partiti dal Testo unico sulle relazioni industriali e la contrattazione, siglato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria – spiega Simona Ricci, segretario della Cdl locale –. Dopo otto anni di crisi pesantissima, vogliamo rimetterci in gioco. Quello che vogliamo attuare è un progetto sperimentale di formazione sindacale sul nostro territorio. I destinatari del corso, pensato e ideato assieme a Filcams, Fillea, Filctem e Fiom e quattro aziende, oltre a funzionari, Rsu e Rsa titolari della contrattazione integrativa”.
Isabella Venturi è una delle formatrici dei corsi della Cgil di Pesaro. “Per me, è stata una scommessa assai importante. Di solito, sono le aziende che ci chiamano per lavorare meglio, mentre in questo caso la richiesta è arrivata dal mondo sindacale ed è stata vista da tutti come una cosa bellissima e fondamentale. Tutti questi corsi, chiamati ‘Benessere per ben lavorare’, coinvolgono l’intero personale, dal fattorino al dirigente. E viene chiamato in causa direttamente il sindacato, all’insegna della cultura partecipata e della formazione finanziata”.
“Sulle materie trattate dai corsi, non ci siamo limitati al salario e alla produttività, ma abbiamo affrontato anche temi quali il welfare e la formazione. Inoltre, abbiamo previsto un modulo sul salario variabile e sul bilancio, ma la parte più gradita da tutti sono stati aspetti nuovi, come l’organizzazione del lavoro, i sistemi partecipativi innovativi, il decreto sulla detassazione. Un buon riscontro lo abbiamo trovato soprattutto tra i delegati, per quanto riguarda la crescita del miglioramento produttivo”, rileva Ricci.
“Un campo inesplorato della contrattazione è quello della partecipazione. Vi è un’attenzione di fiducia fra impresa e sindacato. I lavoratori sono un po’ intimoriti, ma fanno proposte assai interessanti, ascoltate dagli stessi vertici aziendali. Ciò è importantissimo per l’autostima dei lavoratori. Con le Rsu e i funzionari, il sindacato ha acquisito un ruolo importante sulla formazione e i lavoratori hanno sviluppato un senso di appartenenza che incide anche sul premio di produzione”, osserva Venturi.
“Le esperienze formative sono quasi sempre un regalo gradito dai delegati e speriamo diventino presto un’esigenza, una richiesta e una necessità per tutti”, precisa Pelucchi.
“Contrattare welfare aziendale non è la via di fuga per salvaguardare pezzi di premio, ma può essere uno strumento, che, se ben gestito, può migliorare la qualità della vita dei lavoratori e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Oggi il welfare aziendale può essere sostenuto dalla contrattazione solo se è gestito e dialoga con il welfare pubblico”, afferma Ricci.
Caterina Campolucci ha partecipato ai corsi formativi 2016 e fa parte della Rsa di Eden viaggi, un tour operator di Pesaro. “È stata un’esperienza interessante per me. Dopo aver partecipato ai corsi, la mia vita lavorativa è migliorata. Abbiamo potuto condividere delle idee e dei casi di successo per elaborare un’apposita piattaforma. Abbiamo aperto la via alla contrattazione in azienda. Di sicuro, il tema del welfare e della formazione mi hanno toccato personalmente, perché di fatto se l’azienda riesce a investire risorse in formazione, di sicuro si lavora meglio e in serenità”.
Per la responsabile della Cdl locale, “i corsi di formazione 2017 ricominciano con un piccolo progetto che deve diventare un corso annuale formativo e strutturato. Ci riproveremo con altre quattro categorie sindacali e altrettante aziende, con una piattaforma specifica da elaborare. Abbiamo voglia di fare contrattazione integrativa”.
“Già da ora, possiamo dire che si tratta di una scommessa vinta, nel solco dell’esperienza maturata dalla Cgil Marche. Costruire la contrattazione sulla formazione avendo obiettivi concreti, questo è il fine. Si tratta di una formazione teorica, ma presenta anche aspetti pratici”, conclude Pelucchi.