Il direttivo nazionale di venerdì scorso della Filtea Cgil, allargato ai quadri e delegati dei posti di lavoro, “ha preso atto dell’esito largamente positivo della consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sull’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale del tessile, abbigliamento, cuoio, calzature e pelletteria in scadenza il prossimo 30 marzo 2010. La piattaforma è stata , quindi, definitivamente approvata”. È quanto afferma la sigla di categoria in una nota.

“Forte attenzione è stata posta - ha dichiarato Valeria Fedeli, segretaria generale Filtea Cgil - durante questa consultazione, ai temi del futuro della filiera industriale della moda italiana, della sua importante dimensione occupazionale, 750.000 addetti, di cui il 70% donne, all’impatto di questa crisi globale sul futuro dell’occupazione e sui redditi da lavoro”.

“Molto sentita - continua Fedeli - la preoccupazione per l’estensione delle fabbriche in crisi, in ristrutturazione, senza che vi siano risposte di politica industriale da parte del governo, capace di sostenere le rapide e necessarie trasformazioni degli assetti industriali, per la costituzione e il consolidamento delle filiere produttive con azioni a sostegno degli investimenti e della liquidità delle imprese, in particolare di quelle medie e piccole che costituiscono l’ossatura fondamentale del nostro Made in Italy”.

Prosegue la nota: “Realizzare un rinnovo contrattuale fortemente in coerenza con la qualità e le importanti innovazioni introdotte nelle normative, nei diritti, nelle scelte di qualità al secondo livello negoziale ,sottoscritte con il rinnovo del ccnl dello scorso anno, costituisce un utile contesto per avviare la trattativa (prevista per il 9 dicembre ore 11 a Milano, ndr) e realizzarne la conclusione unitaria, tra tutte le parti sociali, sarebbe una fondamentale scelta per tutto il sistema”.

“Una scelta di unità auspicata dai lavoratori – conclude Fedeli -. Una scelta di unità a cui le imprese devono continuare a guardare e perseguire, per governare questa fase inedita di cambiamenti che coinvolgono tutti, e che pesano però davvero tanto, sui lavoratori. Questo si aspettano le operaie e gli operai, risorsa fondamentale dell’industria della moda e del sistema delle imprese che in questi anni hanno investito per qualificare i prodotti, i processi produttivi, per internazionalizzarsi, per vincere la sfida globale scegliendo il produrre pulito, ecocompatibile, e socialmente dignitoso e conforme ai principi di responsabilità e coesione sociale”.