La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti, scaduto ormai da quasi quattro anni, “è ad alto rischio”. A dirlo in una nota è Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. Dopo le valutazioni in commissione contratto, riunita in queste ore, e in Consulta dei comitati di redazione, convocata per domani, il sindacato “venerdì renderà note eventuali controproposte o altre iniziative a sostegno della vertenza”.

Il nodo, che Siddi definisce “un macigno messo sul tavolo degli editori”, resta quello del rapporto di lavoro fra testate dello stesso gruppo a fronte di richieste di mobilità da parte delle aziende: “Non siamo mai stati ottusi, ma stiamo incontrando ottusità incomprensibili. Siamo disponibili a governare il cambiamento in termini innovativi, ma non a subire atti autoritari” né “scelte di conservazione”.

In queste ore il sindacato valuterà “se esistono le condizioni per un avvicinamento in extremis fra le parti. Sarebbe un peccato se un contratto di grande innovazione dovesse saltare in aria per l'arroccamento degli editori su considerazioni di carattere meramente tecnico e produttivo”. Così conclude Siddi: “È importante, invece, saper considerare che dalla crisi si esce con progetti di qualità e respiro, e che il giornalista non è un numero, né un peso da spostare come un pacco postale”.