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Fare sindacato non solo uniti ogni giorno nella lotta contro i diritti spezzati, ma anche nella ricostruzione di una speranza di un lavoro dignitoso e sicuro, persino in una città difficile come Catania. È partita da temi caldi come quello dei migranti e del riscatto sociale delle donne e della terra, la campagna in versione catanese de #Cimettiamoletende organizzata in piazza Stesicoro dalla Flai Cgil, con la ferma intenzione di "uscire fuori dagli schemi classici dove il sindacato si confrontava nei luoghi di lavoro o nelle nostre strutture sindacali, incontrando i lavoratori per strada o nelle piazze", come ha spiegato il segretario generale della federazione dei lavoratori dell'agroindustria, Alfio Mannino. Nel corso del primo appuntamento sul tema, "Lavoro, integrazione, inclusione sociale", presieduto dal segretario provinciale della Flai Cgil di Catania Pino Mandrà, con la relazione di Emanuel Sammartino (responsabile Ufficio migranti Cgil), presso la "tenda rossa" sono intervenuti Angela Battista, responsabile Ufficio Migranti Cgil, Nino Calandra, segretario regionale Flai, Lanfranco Zappalà, presidente della Commissione Statuto e regolamenti del Comune di Catania, Amal Tissera, consigliere comunale aggiunto del Comune e Angelo Villari, assessore comunale. Erano presenti i responsabili di comunità e associazioni di immigrati.
Sammartino ha ricostruito in breve la storia dei flussi migratori in Sicilia negli ultimi trent'anni, segnalando "il luogo comune secondo il quale gli immigrati "rubano il lavoro" agli italiani: i lavoratori stranieri rappresentano "solo" il 10,8% del numero totale dei lavoratori in Italia. La crisi economica, inoltre, pesa più all'occupazione degli stranieri: negli anni della crisi (2007 - 2013), il tasso di disoccupazione degli immigrati è salito di nove punti, rispetto al 5,6% degli italiani, con una maggiore rilevanza nel settore dei servizi collettivi e personali, quasi la metà (il 46,6%) dei lavoratori e lavoratrici straniere in Italia sono impiegate nel settore dei servizi, un dato alimentato soprattutto dalla diffusione di domestici e badanti. Circa il 20%, invece, lavora nel settore manifatturiero. A seguire i settori dove lavorano di più gli stranieri sono quello edile, della ristorazione, del commercio e agricolo".
Battista ha posto l'accento sulla "Grey economy", l'economia grigia che, soprattutto per le lavoratrici straniere occupate a Catania come badanti o domestiche, il contratto risulta con un monte orario di molto inferiore a quello lavorato nella realtà ("lavorano 8/10 ore al giorno, ma gliene vengono registrate 20/24 settimanali"). Per Amal Tissera il percorso di integrazione politica dei cittadini stranieri a Catania è di certo "un buon inizio, un seme. nessuno avrebbe mai immaginato sino a poco tempo fa che un extracomunitario potesse entrare in Comune per fare politica. Stiamo finalmente lavorando insieme ad un presidente di commissione per stilare un regolamento di una vera Consulta degli immigrati". Una sfida pure per Zappalà, che ha sottolineato la necessità che il mandato del consigliere aggiunto ("in verità non lo chiamerei così poiché eletto dalla comunità") dura ben oltre i due anni: "Neanche il tempo di maturare un buon lavoro che è già necessario rinnovare la carica". Un'idea condivisa anche da parte dell'assessore Angelo Villari, che tiene a sottolineare quanto "Catania sia una città accogliente e solidale, così come riconosciuto pubblicamente anche da alti esponenti europei" (scatta l'applauso dalla platea di sindacalisti e concittadini stranieri) e che propone l'idea di una Consulta della Cultura con un preciso riferimento alla necessità di una condivisione multiculturale sul territorio". Tanti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi suddivisi in città per etnia, tutti concordi nel considerare la Cgil un importamte riferimento in città in direzione dei diritti e dell'integrazione.
Molto partecipato anche l'incontro sulle donne e l'agroindustria tenutosi ieri pomeriggio; la tenda rossa ha infatti ospitato l'incontro "Madre terra: Produttività, riscatto sociale e formazione", presieduto da Giacomo Rota. La relazione è stata affidata ad Angela Battista, responsabile Coordinamento donne Cgl di Catania che ha citato l'esperienza della startup femminile Orange Fiber. "Numerose sturtup del settore agricolo da parte di giovani donne imprenditrici oggi ci danno un segnale importante di speranza e di riscatto sociale . Una terra che diventa produttiva e fonte di idee positive che trovano concretezza nel mercato del lavoro; ed è proprio significativo che un esempio di questo genere provenga dalla nostra terra, la Sicilia. Due giovani donne catanesi , con la voglia di rivoluzionare il mondo della moda grazie al loro tessuto ecosostenibile, hanno vinto la prima edizione italiana del premio per l'imprenditoria sostenibile femminile voluto da ELLE e Le Comptoir de l'Innovation con il sostegno del gruppo intesa Sanpaolo". Altro esempio di buone prassi citato da Angela Battista è stato l'incubatore Green Geek, un portale 'in rosa' che offre notizie,racconti e un'offerta di viaggio in strutture ricettive ecoturistiche, così come il ritorno dei grani antichi in Sicilia, che tornano a riempire i campi, ricostruiscono paesaggi, arricchiscono la biodiversità di un'agricoltura che da decenni ha ridotto a poche specie super selezionate il frumento dell'isola che fu uno dei granai dell'impero romano. Dopo gli interventi della lavoratrice forestale Giuseppa Lo Monaco, della segretaria provinciale della Flai Cgil Catania, Maria Rosa Favorito, di Piero Mammano, responsabile Cope Catania, di Graziella Sofia del Coordinamento Donne, il focus formazione è stato affidato a Sara Sindoni, consigliere comunale di Randazzo e a Concetta La Rosa, segretaria confederale Cgil Caltagirone, ha concluso la segretaria confederale Margherita Patti: "Da sempre le donne, con il loro lavoro e il loro sguardo differente sulla realtà, hanno apportato un valore specifico all'agricoltura. Ce lo dicono la storia dei territori e la storia delle donne. E per lo stesso motivo crediamo sia necessario che venga data la giusta importanza di un vero e proprio "welfare dell'agricoltura" , con un modello economico che tenga in conto della prassi già riconosciute come valide e nel contempo alternative e basate sul valore della terra. Una fra tante, l'ippoterapia".
Domani 5 maggio, a partire dalle ore 18, sarà possibile visitare la mostra fotografica del sindacato di strada, sempre in piazza Stesicoro, e alle 21 si terrà il concerto di Giana Guiana e Pippo Barile (cantante dei Kunsertu). Il 6 maggio #Cimettiamoletende si sposta a Linguaglossa alle ore 18 in piazza Giardino, con il Coordinamento forestale Flai Catania che propone proposte e valutazioni sul settore Forestale, con la relazione di Alfio Mannino e le conclusioni di Giacomo Rota. Tutti i giorni sarà possibile firmare per la Carta dei diritti.