Il conto alla rovescia è quasi arrivato al termine: entro il 31 luglio saranno ben 40 i lavoratori della cooperativa Sims di Catania che si ritroveranno licenziati dopo 15 anni di servizio. Con l'affidamento dei servizi da parte dell'Asp ad un'altra società, grazie ad una nuova gara d'appalto, il posto di lavoro è stato mantenuto solo per una decina di lavoratori, ed è stata persino ignorata la clausola sociale che avrebbe potuto recuperarne almeno un'altra ventina.

Stamattina (27 luglio) Cgil, Fiom Cgil, Uil e Uilm Uil di Catania hanno consegnato alla stampa copie delle denunce alla Procura della Repubblica e all'ANAC (Anticorruzione) nel corso della protesta inscenata dagli stessi lavoratori di fronte i locali ASP di via S.Maria La Grande 5, con riferimento alla gara d'appalto indetta dall'Asp di Catania (le procedure di gara sono ritenute "irregolari" dalle sigle che hanno firmato l'esposto ) con bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 agosto del 2013 per l'affidamento del servizio di "portierato, uscierato e reception" della durata di tre anni. L' importo a base d'asta era di oltre due milioni e 100 mila euro. I sindacati ricordano che i dipendenti della SIMS furono oggetto di uno speciale protocollo d'intesa tra Prefettura, Comune ed organizzazioni sindacali nel 1999, che mirava a salvaguardare lavoratori ex Itin e Megara; fu poi la stessa Asp a stipulare una convenzione con la cooperativa. Al termine della protesta di stamattina l'Asp ha convocato i lavoratori per giovedì 30 luglio.

"Dopo la protesta sul tetto dei mesi scorsi, i lavoratori e i sindacati hanno continuato il loro percorso di lotta, confrontandosi più volte con Asp e l' assessorato regionale - dichiarano il segretario della Cgil di Catania, Giacomo Rota, insieme a Rosaria Leonardi del Dipartimento lavoro Pubblico della Cgil, e al segretario della Fiom, Stefano Materia - ma ad oggi ci ritroviamo con una situazione assurda. Il contratto con la nuova società è stato sottoscritto, e nonostante la clausola di salvaguardia occupazionale e il previsto aumento del 20% delle ore lavorative, sono state impegnate solo 10 unità. Oltre a denunciare la perdita dei posti di lavoro, non vediamo alcun risparmio in questa scelta dell' Asp ma, al contrario, riscontriamo l'impegno di una cifra che corrisponde al 60% di quella precedente che veniva utilizzata per 54 lavoratori".

"Siamo oramai al finire della vertenza ma manca l'attore principale di questa vicenda, ossia l'Asp - dice Matteo Spampinato, segretario Uilm Uil - In passato ci siamo riuniti con i dirigenti rispetto alla gara, descrivendo un percorso che poteva dare garanzie a tutti i lavoratori. Oggi ci troviamo in una situazione assurda. Adesso vogliamo sapere dall'Asp se gli impegni che erano già stati presi, e cioè assicurare una nuova collocazione a tutti i lavoratori con formule di qualità, saranno rispettati oppure no".