La Funzione pubblica Cgil di Catania ha proclamato lo stato di agitazione per i lavoratori della polizia penitenziaria di Catania Bicocca e della scuola di formazione di S. Pietro Clarenza, circa 160 addetti in tutto, per "inosservanza dell'accordo quadro nazionale del corpo della polizia penitenziaria, per mancate relazioni sindacali e per disparità di trattamenti del personale". Ne danno notizia il segretario generale della Fp di Catania, Gaetano Agliozzo, il segretario provinciale Fp, Armando Garufi, e il coordinatore provinciale della polizia penitenziaria Alfio Giurato.
Lo scorso 3 novembre, i rappresentanti sindacali hanno partecipato alla riunione convocata dal direttore della polizia penitenziaria, Giovanni Rizza, denunciando "una serie di disparità di trattamento nei confronti di alcuni poliziotti penitenziari, appartenenti al nucleo traduzioni e piantonamenti provinciale". In quell'occasione, la direzione si era impegnata a fornire risposte precise, "ma fino ad oggi è ancora inadempiente". Inoltre, Agliozzo, Garufi e Giurato segnalano "che al personale di polizia penitenziaria nei trasferimenti dei detenuti non viene corrisposto alcun anticipo- missione. E così i lavoratori sono costretti ad anticipare di tasca loro".
Non va meglio sul fronte della scuola di polizia penitenziaria di San Pietro Clarenza. La Fp ha depositato presso il Tribunale del lavoro un ricorso per comportamento antisindacale contro la dirigente Milena Mormina. Le ragioni: mancata attivazioni di procedure sindacali ai criteri di rientro del personale, temporaneamente assegnato alla scuola, mancata convocazione per definire i carichi di lavoro per il personale del comparto ministeri, nonché inosservanza dell'articolo 9 comma 3 dell'accordo quadro nazionale, riguardante il personale che svolge compiti non istituzionali e che, dunque, non dovrebbe essere adibito per compiti amministrativi (addetto affari generali, addetto al magazzino vestiario, addetto alla manutenzione).