A quali cibi rinunciano gli anziani dopo i 70 anni a causa della crisi? E in una città del sud difficile come Catania, quanto pesa in questo senso la solitudine, il contesto sociale ed economico? È un’indagine nuova nel suo genere quella che sarà presentata martedì 26 giugno a partire dalle 9,30 nel salone “Russo” di via Crociferi 40, nel corso dell’incontro pubblico organizzato dallo Spi Cgil (il sindacato dei pensionati) e dalla Cgil di Catania sul tema: “Senilità, la necessità dell’integrazione alimentare”.
I risultati della ricerca Spi in collaborazione con Auser, evidenzieranno, ad esempio, che gli anziani che consumano meno di tre pasti al giorno sono il 12,7% , “ossia una quota critica di persone con una frequenza di pasti largamente insufficiente per un dieta equilibrata”. Tra gli interventi previsti, quella della segretaria nazionale dello Spi, Mina Cilloni, e dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, mentre la relazione sarà affidata alla segretaria provinciale dello Spi catanese, Margherita Patti.
Presiederà i lavori il segretario generale dello Spi di Catania, Carmelo De Caudo; oltre i saluti del segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, sono previsti quelli dell’assessore comunale al Welfare, del direttore generale dell’ASP Catania, Giuseppe Giammanco, del direttore del Servizio igiene alimenti SI.A.N. Elena Alonzo, del segretario generale dello Spi Sicilia, Maurizio Calà, del responsabile educazione e promozione Salute, Asp Catania, Salvatore Cacciola, e del geriatra e gerontologo, Domenico Maugeri.