Il progetto di "cura del ferro" a cui ha fatto riferimento il ministro Delrio in visita a Catania, a proposito dei lavori per il completamento della metropolitana, "andrebbe curato attraverso nuovi servizi per i cittadini, con la valorizzazione delle aree e l'incentivazione d'uso di nuovi percorsi ciclopedonali, da creare intorno ai "nodi" delle nuove stazioni. Solo così potrebbero nascere nuovi posti di lavoro, sia nei settori in cui sono stati tradizionalmente occupati gli edili che in altri settori dell’edilizia sinora inesplorati". Lo sottolinea il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio, che insiste sull'esigenza di puntare ai cosiddetti TOD (Transit Oriented Development) con la densificazione e riqualificazione delle aree interessate alla metro, ma anche sulla necessità di "coinvolgere gli studiosi ed i professionisti competenti nelle materie in gioco; per esempio le facoltà di Ingegneria e di Scienze della Formazione, con aiuto di psicologi sociali, nonché di alcuni brillanti tesisti universitari, per preparare la popolazione interessata agli immediati cambiamenti di solito non sempre bene accetti. Anche le maestranze dovranno essere riqualificate professionalmente sostenendo le attività degli enti bilaterali di settore".
Per la Fillea Cgil, si tratterebbe di una rivoluzione che va ben al di là della solita formula "gara- lavori- fruizione". Per questo, e soprattutto affinché i cittadini siano in grado di cogliere le nuove opportunità, "dovranno essere coinvolti, seguiti ed aiutati proprio i catanesi. In questo senso sarà importante l’azione di coordinamento dell’amministrazione della città".
Per Pistorio, è importante che le istituzioni locali mettano in moto "un insieme di opportunità, che normalmente vengono colte in tutto il mondo, per limitare fenomeni di crescita disordinata (sprawl urbano) e per altre ragioni ancora". La strada da percorrere non sarà facile ma è necessario "creare percorsi coerenti di mobilità dolce, rigenerando i vuoti urbani attorno ai nuovi "nodi" e rigenerando il sedime ferroviario della FCE e di RFI.
Quali sarebbero dunque i nuovi posti di lavoro? "Oltre ai tradizionali edili, scatterebbero altri settori dell’edilizia sinora inesplorati nel nostro territorio: dalla riqualificazione dei sedimi ai giardini verticali, al rammendo urbano, con impatti sull’occupazione in edilizia e nei settori collegati di gran lunga superiori ai semplici lavori di scavo delle gallerie e di posa in opera degli armamenti".
Sottolinea Pistorio, come oramai "questi ultimi lavori vengano eseguiti quasi per intero con l’ausilio di macchinari sofisticati, vedi le cosiddette "talpe", con scarso impiego di manodopera. Bisogna dunque fare in fretta perché il divario con le altre città nel numero dei passeggeri trasportati annualmente dal trasporto pubblico è abissale". A Catania, per cento abitanti, è di 75 contro i 317 di Trieste o i 196 di Napoli. Anche il numero di auto per 1000 abitanti è uno dei più alti d’Italia e superiore persino a Palermo.
"Siamo pronti - conclude il segretario Fillea Cgil di Catania- noi tutti ad affrontare e gestire la sfida dei tempi e a guidare le trasformazioni?"