Cgil, Uil e Ugl di Catania hanno consegnato ai candidati sindaco Enzo Bianco, Salvo Pogliese, Giovanni Grasso ed Emiliano Abramo, un documento in vista delle imminenti elezioni amministrative, chiedendo un confronto pubblico in tempi brevi con il mondo del lavoro. "Lavoro a Catania: le 10 priorità" è una sorta di manifesto redatto dalle segreterie delle tre sigle sindacali e punta su concetti prioritari: infrastrutture, servizi sociali, sanità, ambiente e decoro, zona industriale, sicurezza, ambiente e decoro, sicurezza, partecipate, trasporto pubblico locale, burocrazia e partecipazione; il tutto sullo base di una parola chiave senza la quale ogni sforzo di ascolto reale della comunità: la concertazione.
"Teniamo molto al confronto con i candidati sindaco della città. Crediamo che sia fondamentale che già in questa fase pre elettorale vengano fissate le parole chiave sul lavoro. Non si tratta di una mappa concettuale ma di un percorso di priorità necessario al rilancio di Catania in uno dei momenti più drammatici della sua storia dal punto di vista occupazionale", sottolineano i segretari generali Giacomo Rota (Cgil), Enza Meli (Uil) e Giovanni Musumeci (Ugl). Di seguito i contenuti del Manifesto "Lavoro a Catania: le 10 priorità".
Premessa
Ogni punto è condizionato dalla concertazione, ossia dalla ricerca costante, da parte del governo cittadino, del confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e del loro consenso preventivo sulle decisioni politiche ed economiche che devono essere adottate.
1) Infrastrutture
Completamento delle opere pubbliche strategiche incompiute, riqualificazione delle zone costiere e riordino dell’area portuale, tale da assicurare il rilancio della stessa in un’ottica di un più efficiente ed efficace funzionamento dei comparti presenti all’interno del porto. Opportuna è la creazione di un piano del traffico e di un piano parcheggi che possano essere il fulcro dello sviluppo sostenibile della città. Avviare la realizzazione di una via di collegamento con metropolitana leggera che dai paesi etnei possa raggiungere la città, così da alleggerire il traffico proveniente da un’area densamente popolata come quella a monte di Catania.
2) Servizi sociali
Potenziamento delle strutture comunali al servizio dei cittadini meno abbienti, per garantire l’inclusione sociale, anche attraverso l’utilizzo dei fondi europei, garantendo la spesa già programmata e la ricerca di fondi esterni con metodiche innovative e consentite dalla legge (vedi 5x1000, fundraising). Sarebbe opportuna la destinazione di personale comunale mediante bando interno o evidenza pubblica, tenuto conto dell’impellente necessità di reperire personale e assistenti sociali e viste le drammatiche condizioni in cui versano numerosi cittadini che reclamano aiuto dall’istituzione comunale e tra cui sono compresi anche parecchi extracomunitari, giunti nel nostro territorio in questi anni, da innumerevoli flussi migratori. Attivare l’agenzia per la casa e reperire nuovi alloggi per le famiglie in graduatoria, anche attraverso la messa a disposizione di immobili comunali e beni confiscati alla mafia idonei. In questa direzione, desidereremmo che si approvasse la modifica del regolamento dei beni confiscati affinché questi immobili possano realmente essere utilizzati anche per i fini abitativi. In questa città manca e quindi occorre istituire un centro servizi comunale per i giovani, che possa assicurare assistenza in termini di orientamento scolastico, orientamento al lavoro, sostegno all’impresa giovanile, in convenzione con altri enti, società, istituzioni.
3) Sanità
Avviare un reale monitoraggio sulle convenzioni attivate e sulla ricettività privata. Operare un attento coordinamento per assicurare il perfetto compimento della pianificazione della rete ospedaliera cittadina, potenziando i servizi e le infrastrutture di supporto agli ospedali cittadini. Garantire il diritto universale alla salute, attraverso una dotazione di servizi di prevenzione ospedalieri e territoriali, adeguata alle esigenze della popolazione, anche per contrastare i fenomeni delle lunghe liste di attesa e della mobilità passiva, senza sottostare a logiche legate ad interessi economici e corporativi, Incrementare la rete antiviolenza, valorizzando le strutture e le professionalità che lavorano sul territorio da anni e che necessitano di finanziamenti costanti e non a progetto come avviene oggi. Potenziare la funzione dei consultori, per un reale supporto alla creazione responsabile, principio per cui sono stati istituiti, e per sostenere le donne in gravidanza. Bisogna superare appropriatezze ed approssimazioni puntando a rafforzare sempre più la rete dei servizi socio-sanitari e rafforzando gli organici carenti nella sanità pubblica. Per questo bisogna puntare sull’apertura immediata dell’ospedale San Marco di Librino, indispensabile anche a garantire la nascita di un indotto economico e sociale utile per lo sviluppo di uno dei più popolosi quartieri della città. È necessario potenziare la sicurezza nei pronto soccorso e in analoghi presidi sanitari territoriali, per tutti coloro che vi lavorano a vario titolo, con particolare attenzione alle donne.
4) Ambiente e decoro
Avviare una seria rivoluzione nel campo della gestione della raccolta e del trasporto dei rifiuti, (divisione della città in aree di intervento), utilizzando anche il personale precario che ha mostrato di essere necessario per un servizio così importante per la città; potenziando l’attività di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza anche attraverso un concreto coinvolgimento delle realtà scolastiche ed associative. Riprendere la discussione sul decoro urbano, partendo dalla proposta di regolamento, frutto del lavoro di tantissime associazioni in questi anni, e rivolto a promuovere la bellezza e la pulizia degli spazi pubblici, a partire dal centro storico, per arrivare alle periferie, cercando di renderlo maggiormente applicabile per il verde pubblico, puntando alla creazione di “laboratori di quartiere” per coinvolgere cittadini ed esercenti nella tutela e promozione del proprio territorio.
5) Zona industriale
Dare subito vita ad un grande e concreto piano di rilancio e di riqualificazione della zona industriale, proseguendo i lavori di riqualificazione finora programmati solo per le strade principali, che possa allargarsi a tutta la zona, considerando anche la bonifica del canale di gronda, causa di danni per l’umidità e la malasanità che produce. Qui, immaginiamo un grande cantiere per i prossimi 10 anni, utile anche ad accendere la linfa vitale dell’edilizia. Per il rilancio della zona industriale occorre effettuare il monitoraggio degli insediamenti, in particolar modo la riattivazione del Consorzio “Etna valley” e prevedere agevolazioni o sgravi fiscali riconducibili a tassazione comunale per le aziende che intendano effettuare investimenti ed assunzioni nel sito catanese.
6) Sicurezza
Catania è una città a grave rischio sismico, probabilmente la più a rischio in Europa; ecco perché è necessario che venga innalzata a zona 1 la sismicità del territorio. Rimpinguare l’ormai esiguo corpo di Polizia municipale, attraverso procedure interne e/o concorsi esterni ed attivare un’azione di coordinamento costante con la Prefettura e le altre Forze dell’ordine per il contrasto alla micro criminalità, alla violenza di genere ed intervenire anche sull’abusivismo lavorando in rete con IACP, Ufficio casa e Servizi sociali del comune. Rafforzare i presidi per il rispetto delle norme del codice della strada e delle ordinanze sindacali in materia di ambiente e decoro.
7) Partecipate
Prevedere l’immediata attivazione di un coordinamento permanente per la revisione ed il riordino delle partecipate comunali, tramite l’apertura di un tavolo con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, per il recupero delle aziende che allo stato attuale presentano le maggiori situazioni di criticità economica e gestionale e per renderle sempre più strutturate e produttive ai fini dei servizi qualificati per la città. Attuare una sinergia tra le società che operano in settori contigui per un più efficace ed efficiente impiego delle risorse, consentendo il riequilibrio del personale tra partecipate tramite il transito delle necessarie professionalità. Individuare manager che siano all’altezza di gestire questi importanti cambiamenti e che siano in grado di far emergere piani industriali coerenti con gli obiettivi descritti.
8) Trasporto pubblico locale
Creare un consorzio tra i vettori principali che operano nell’ambito del trasporto pubblico locale (Azienda Metropolitana Trasporti, Ferrovia Circumetnea ed Azienda siciliana trasporti tramite cessione di ramo d’azienda), in un’ottica di realizzazione a medio termine di un’intermodalità indispensabile per l’alleggerimento del traffico. Rilancio del T. P. L. con la difesa, a decorrere dalla messa a bando dei servizi, della percentuale da adibire agli investitori pubblici che non dovrà essere inferiore del 51%. Portare avanti quanto programmato dal Patto per Catania sull’acquisto di nuove vetture, anche minibus che possano agevolare la comunicazione dentro i quartieri periferici e con il resto della città. Rafforzare la rete dei collegamenti anche per facilitare l’uso della metropolitana, i cui lavori dovranno continuare fino a raggiungere un più vasto campo di popolazione catanese.
9) Commercio e turismo
Il commercio e il turismo devono diventare il vero volano dell’economia di una città, come Catania, particolarmente vocata al settore terziario. In tal senso è indispensabile che la città si doti finalmente di un piano del turismo, di un brand, di una vera e propria strategia che non guardi al breve ma al lungo periodo, così da poter attrarre l’infinito potenziale che l’offerta turistica odierna sta offrendo a livello nazionale ed internazionale. Per questo occorre soprattutto che l’azione strategica prescinda da una sinergia con la Regione Siciliana anche in funzione della corretta e concreta fruizione dei meravigliosi siti culturali presenti in città. Di pari passo dovrà essere governato il settore del commercio, con politiche che guardino verso una più oculata gestione delle procedure di rilascio delle licenze e nella direzione di una definitiva soluzione della vicenda del regolamento dei dehors(regolamento comunale che detta linee su colori, materiali ed arredi esterni dei locali). Importante sarà difendere il territorio dall’invasione della grande distribuzione organizzata che, in un contesto già saturo, rischierebbe di causare ancor più fallimenti e disoccupazione anziché creare crescita e lavoro. D’altro canto si deve puntare a far ritornare i commercianti nei centri storici e spingere per il riordino e la valorizzazione dei mercati comunali con un’attenzione alla futura applicazione della normativa “Bolkestein”( direttiva europea che intende semplificare le procedure amministrative, eliminando l’eccesso di burocrazia…).
10) Burocrazia e partecipazione
Obiettivo carta zero e rimodulazione della pianta organica comunale, per rendere ancor più efficiente ed efficace la macchina burocratica a totale servizio dei cittadini. Assicurare una soluzione all’ormai annosa problematica dei precari comunali. Attuare l’abbattimento degli ostacoli burocratici ed amministrativi tra ente e cittadinanza (segnalazioni, relazioni con il pubblico) ma anche pieno compimento del decentramento amministrativo ancora oggi negato. Ideare un programma a medio termine per il raggiungimento dell’obiettivo burocrazia zero e potenziare i canali di partecipazione e comunicazione con la comunità. Dare vita a tavoli di lavoro permanenti, con il coinvolgimento delle parti sociali, delle altre istituzioni, delle realtà associative e degli ordini professionali su diverse tematiche, sulla scorta della cabina di regia per il monitoraggio del Patto per Catania che deve essere mantenuto per tutto il periodo di espletamento di esecutività dei progetti. In tale direzione le Organizzazioni sindacali catanesi, auspicano che questi momenti partecipativi si rendano costruttivi per gli interventi che necessita la città, attraverso analisi, ricerche e proposte che diano vita ad una continua programmazione basata su reali esigenze, individuando priorità e strategie che possano, sempre più, migliorare la qualità della vita dei cittadini catanesi.