Si era messo davanti al cancello della fabbrica, apostrofando i colleghi con toni accesi, arrivando addirittura a bloccare fisicamente uno di loro. Non voleva far entrare a lavoro i colleghi che non aderivano allo sciopero sindacale. Per questo un operaio di un'azienda di motori nella provincia di Napoli era stato licenziato. La Cassazione, però, ha dichiarato illegittimo il provvedimento, perché “sproporzionato” rispetto all'episodio che non lede comunque il “rapporto di fiducia” col datore di lavoro. Lo riferisce l’Ansa. La Corte d'Appello di Napoli aveva già confermato il reintegro dell'operaio disposto dal Tribunale di Avellino che in primo grado aveva anche condannato la società al risarcimento delle retribuzioni non versate.