“E' incredibile la gravità della sentenza della Cassazione che concede attenuanti ad uno stupratore”. Ad affermarlo è la responsabile Politiche di genere della Cgil Nazionale, Loredana Taddei, commentando la sentenza della Suprema corte sulla possibilità di concedere attenuanti agli imputati di stupro, aggiungendo che “la decisione è ancor più grave se si considera che arriva a meno di due mesi di distanza dall'entrata in vigore della Convenzione di Istanbul, la cui applicazione prevede l'attivazione di percorsi articolati e integrati per contrastare la violenza sulle donne”.
L'Italia, ricorda la dirigente sindacale, “è stata uno dei primi paesi a ratificare la Convenzione, con l'impegno di darne 'piena attuazione, per proteggere efficacemente le donne da ogni forma di violenza e per garantire tolleranza zero nei confronti di tale violenza'. Tolleranza zero. Sono soltanto parole?”. Secondo Taddei, inoltre, “una decisione come quella della Cassazione, rischia di vanificare anni di battaglie culturali condivise da tante donne e uomini contro stereotipi, pregiudizi, linguaggi che favoriscono atti violenti dentro e fuori casa, nei luoghi di lavoro, che trasformano le donne da vittime di violenza a imputate”.
“Dalla politica - prosegue la sindacalista della Cgil - ci aspettiamo che faccia ogni sforzo per l'affermazione di un diverso modello culturale, insieme ad azioni concrete, a partire della celere applicazione del 'Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere', annunciato oltre un anno fa nell’ambito delle norme sul femminicidio. E ancora inattuato”, conclude Taddei.
Cassazione: Cgil, la violenza non può avere 'attenuanti'
“E' incredibile la gravità della sentenza della Cassazione che concede attenuanti ad uno stupratore”, afferma il sindacato
26 settembre 2014 • 00:00