"Anche quest’anno registriamo una gravissima carenza idrica alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere", la denuncia arriva da Gaetano Placido, Fp Cgil Campania. Si tratta "di una struttura di recente costruzione con 970 detenuti a fronte di una capienza di 833 unità, nella quale il progetto non ha tenuto conto dell’assenza dell’allacciamento dell’acqua. Si può facilmente immaginare quanto questa gravissima situazione stia determinando condizioni di assoluta invivibilità e di allarme fra i reclusi, ma anche tra il personale addetto. Il tutto nel pieno della calura estiva", spiega il sindacalista in una nota.
La Fp Cgil chiede "un urgentissimo intervento del ministero della Giustizia, di quello delle Infrastrutture e delle amministrazioni locali interessate al fine di porre rapido rimedio ad una condizione di autentica disumanità. Non è più tollerabile in un Paese civile pensare a soluzioni tampone, come quelle adottate dalla direzione dell’Istituto attraverso l’utilizzo di pozzi artesiani, che consentono solo docce razionate, acqua ad intermittenza, con il pericolo incombente di gravi rischi igienico sanitari".