“Il governo regionale e le amministrazioni locali devono mettere tra le priorità della propria agenda il disagio abitativo, tema sempre più diffuso e strettamente connesso al disagio sociale, alla mancanza di lavoro, alla crescente povertà”. Lo affermano in una nota congiunta Cgil e Sunia siciliani, con le segretarie regionali Mimma Argurio e Giusy Milazzo.
“Gli episodi tragici degli ultimi giorni, come la morte di Lassad Ouini a Palermo e la protesta a Catania delle famiglie accampate da più di un mese presso la cattedrale – dicono le due dirigenti sindacali –, sono solo la punta dell’iceberg di un malessere sociale profondo esistente in Sicilia e di condizioni abitative sempre più critiche. I dati Istat confermano che versa in stato di povertà circa un terzo della popolazione siciliana, senza contare i tanti migranti che l’Istat non conteggia”.
In tema di disagio abitativo, secondo Cgil e Sunia, “si può fare molto con una programmazione a breve e a medio termine, su cui far confluire in maniera coordinata le risorse disponibili, che non sono poche”.
Le due sindacaliste rilevano che “gli interventi, ad oggi, in atto o programmati per ampliare il patrimonio abitativo pubblico e aumentare così la disponibilità di alloggi, sono ancora troppo esigui e insufficienti; per questo, ribadiamo l’urgenza a tal fine dell’utilizzo dei 200 milioni di fondi ex Gescal, in dotazione della Regione. Non è più ammissibile che si continui a utilizzare quel fondo per altre finalità, mentre cresce il bisogno di casa di tante famiglie e si continua a morire anche per la mancanza di un tetto sotto cui ripararsi”.