“Dal 9 aprile la Cgil lancia la più importante raccolta di firme, a sostegno di una proposta di legge d'iniziativa popolare per ricostruire un nuovo diritto del lavoro”: lo annuncia Elena Di Gregorio, segretaria generale della Cgil Veneto, alla vigilia dell’avvio di una campagna destinata a durare fino all’estate. In tutto il Veneto, la giornata di sabato sarà costellata da banchetti allestiti nelle piazze e nei mercati per raccogliere le firme ed informare la cittadinanza sull’iniziativa ed i suoi contenuti. Le firme richieste sono 4 e riguardano in primo luogo la proposta di legge, “Carta per i diritti del lavoro”, quindi tre referendum rafforzativi.
La “Carta dei diritti del lavoro” poggia su tre pilastri: la ridefinizione dei principi e dei diritti universali del lavoro validi per tutte le tipologie, dai subordinati, alle figure precarie, agli autonomi; le norme legislative che diano efficacia generale (erga omnes) alla contrattazione in base a regole di democrazia e rappresentanza; la riscrittura dei contratti di lavoro che vanno basati sul doppio livello, nazionale e decentrato. I tre quesiti referendari puntano alla cancellazione del lavoro accessorio (voucher), alla piena responsabilità solidale del committente in tema di appalti, al diritto al reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.
La fase che ora si apre con la raccolta delle firme, è stata preceduta da una fitta rete di assemblee nei luoghi di lavoro pubblici e privati, oltre che tra i pensionati. Complessivamente in Veneto hanno partecipato agli incontri 77.673 lavoratori, non solo iscritti alla Cgil, ed il voto ha registrato il parere favorevole di oltre il 98% degli iscritti consultati. Analogo il risultato nazionale che ha visto il coinvolgimento di un milione e mezzo di lavoratori. Per firmare, ci si può recare, oltre che nei banchetti allestiti dalla Cgil nei luoghi di lavoro e nelle piazze, anche nelle sedi municipali. A rafforzamento di questo impegno, è possibile anche firmare un appello online inviando una mail all’indirizzo cartadeidiritti@cgil.it. Tutte le informazioni e gli approfondimenti si possono trovare nei siti e nelle sedi della Cgil.
“Oggi siamo in presenza di un lavoro destrutturato – afferma Di Gregorio –, a seguito delle leggi varate dai diversi Governi che hanno cancellato diritti e dignità, favorendo una precarizzazione non solo del lavoro, ma della vita delle persone, a partire dalle nuove generazioni. In una visione moderna che fa i conti con le trasformazioni intervenute nel mondo del lavoro, la Cgil punta a una legge in grado di assicurare diritti e garanzie in tutti i lavori. Contro la mercificazione del lavoro, proponiamo un nuovo corredo di diritti, in grado di ridare valore sociale e dignità al lavoro e alle persone che lavorano. In tale direzione, la cancellazione dei voucher, il diritto alla reintegra al lavoro, in caso di licenziamento immotivato, e il superamento di appalti deregolamentati, sono le priorità di un disegno di legge che, guardando all’universo dei lavoratori, garantisca ad ogni persona il diritto a un lavoro dignitoso, prestazioni sociali e previdenziali che assicurino una vita decorosa. In sintesi, sono questi gli obiettivi della raccolta di firme che la Cgil avvierà sabato 9, per una 'Carta dei diritti universali del lavoro', rafforzata dai tre quesiti referendari (su voucher, licenziamenti, appalti)".
"La campagna, che durerà fino all’estate, ha l’ambizione di mobilitare il mondo del lavoro, della cultura, gli intellettuali e la società più complessivamente, perché il lavoro è il cemento della democrazia di un Paese e della libertà delle persone. L'elaborazione della proposta di legge è il frutto di un vastissimo confronto, che si è sviluppato nelle assemblee di fabbriche, negozi, uffici e nei territori, e che in soli due mesi ha coinvolto un milione e mezzo di persone. In Veneto, sono state effettuate 2.712 assemblee, cui hanno partecipato 77.673 lavoratori e cittadini, dei quali circa 14.000 non iscritti alla Cgil, fortemente convinti della necessità di far entrare a pieno titolo nell’agenda politica del Paese i diritti del lavoro contro i guasti prodotti dalla frammentazione, dalla destrutturazione, ma anche da norme (Jobs act e non solo) che hanno fortemente prodotto una svalorizzazione del lavoro", prosegue l'esponente Cgil.
"La proposta di legge è una sorta di nuovo Statuto dei lavoratori, che assume in primo luogo un principio di uguaglianza, indipendentemente dalla tipologia del rapporto di lavoro, dal settore o dalle dimensioni delle imprese. Vogliamo garantire diritti non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche a tutta la galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui, cui vanno riconosciute tutele universali, quali il compenso equo e proporzionato, la libertà di espressione, il diritto alla sicurezza, quello al riposo, le pari opportunità, la formazione permanente", continua la dirigente sindacale.
"La nostra proposta va oltre singole questioni contingenti per abbracciare un orizzonte di grande respiro: non guarda al passato, ma al futuro, partendo dai forti cambiamenti intervenuti nel corso degli ultimi decenni in Italia, come in Europa, dove le politiche neoliberiste, oltre ad aver approfondito la crisi, hanno prodotto una marginalizzazione del lavoro senza precedenti e creato un esercito di figure precarie. Politiche che hanno messo al centro i soli interessi delle Imprese e cancellato i diritti dei lavoratori. Il rovesciamento di questo rapporto, riportando in campo i diritti dei lavoratori e delle persone, è la sfida che la Cgil propone alla società, alle sue rappresentanze ed al mondo politico”, conclude Di Gregorio.