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"È stato un incontro utile, perché abbiamo ripreso alcuni temi dando grande spazio alla questione della sicurezza sul lavoro e alle iniziative che si possono prendere". Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha commentato l'incontro di oggi (mercoledì 23 maggio) con il gruppo parlamentare del Partito democratico alla Camera, guidato dall'ex ministro Graziano Delrio. Al centro del confronto (che si è tenuto a Roma, in via degli Uffici del Vicario 21) la Carta dei diritti universali del lavoro, la proposta di legge d’iniziativa popolare elaborata dalla Cgil, ferma dalla scorsa legislatura in Commissione Lavoro alla Camera. Camusso ha anche sottolineato che "il Pd si è impegnato a proporre un dibattito in Parlamento sulla sicurezza sul lavoro, affermando che per loro è una priorità", e ha concluso ricordando che con questi incontri "continua l'impegno della Cgil affinché il Parlamento discuta della Carta dei diritti".
Questo con il Pd è stato in realtà il secondo incontro, visto che giovedì 19 aprile si era tenuto il vertice con il gruppo del Senato. “Abbiamo ribadito la volontà che il Parlamento discuta la Carta dei diritti e la nostra disponibilità a confronti su temi specifici, non nascondendo che la Carta include una parte di contrasto alla legislazione fatta nel periodo scorso sul tema dei diritti”, così il commento di Camusso a conclusione del summit. Il segretario generale Cgil (presente alla riunione assieme ai segretari confederali Nino Baseotto, Vincenzo Colla, Maurizio Landini e Tania Scacchetti) rimarcò anche di “aver registrato la disponibilità ad avviare luoghi di discussione che possono riguardare anche altri temi che nel frattempo si sono determinati sul lavoro. In particolare, abbiamo approfondito il tema della rappresentanza e della funzione anche rispetto ai contratti e alla contrattazione della rappresentanza stessa”.
La Carta dei diritti universali del lavoro, proposta di legge d’iniziativa popolare (divisa in 98 articoli) che ha raccolto quasi 1,2 milioni di firme, è stata incardinata nella scorsa legislatura presso la Commissione Lavoro della Camera dei deputati, che ha concluso le audizioni nell'ottobre scorso. L’auspicio della Cgil per quest’avvio di XVIII legislatura, si legge nella missiva inviata il 4 aprile scorso, è quello di “poter proseguire il percorso in questa direzione e stabilire una proficua interlocuzione, considerata l'importanza dei temi, fondamentali per il futuro del nostro paese”. Un percorso che finora tutti hanno assicurato di voler garantire, com’è emerso negli incontri precedenti con il Movimento 5 stelle del Senato (10 aprile), Pd e Liberi e uguali (19 aprile) e con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (16 maggio).
Un cambio di paradigma, così l’ha definita Susanna Camusso, che “ha l'ambizione di interrogarsi su cosa vuol dire universalità dei diritti in un mondo del lavoro che è radicalmente cambiato”. L'obiettivo della Carta è “creare certezze e opporsi alle divisioni figlie di un diritto disuguale. Per ricomporre il mondo del lavoro si portano i diritti in capo alle persone”. Si tratta, in sostanza, di un nuovo Statuto dei lavoratori, aggiornato alle esigenze attuali: “Il cambiamento vuol dire anche doversi misurare con questioni come il diritto soggettivo alla formazione, che non faceva parte delle norme dello Statuto, ma che oggi è diventato indispensabile”. È necessario, dunque, non “scaricare sempre i costi sull'ultimo della catena, cioè il lavoratore. Un'operazione che rovescia il punto di vista delle leggi sul lavoro degli ultimi anni”. Per questo, conclude Camusso, “quando l'abbiamo presentata nelle piazze e nei luoghi di lavoro abbiamo avuto un altissimo consenso, mentre quando siamo andati nelle aule del Parlamento abbiamo avuto reazioni un po' meno entusiaste”.
(aggiornamento alle ore 12.55)