Con l’iniziativa di giovedì 21 aprile, "Verso il nuovo Statuto dei lavoratori. Tra ricerca, lavoro territorio", la Cgil di Modena presenta la Carta dei diritti universali dei lavoratori e delle lavoratrici al mondo accademico e della ricerca, e avvia pubblicamente il confronto con questi soggetti sui temi del nuovo Statuto, che proprio in queste settimane è al centro di un’importante raccolta firme, a sostegno di un disegno di legge d'iniziativa popolare e di tre quesiti referendari.

Il convegno si colloca dunque in ambiente universitario: alle ore 15 presso l’aula Convegni della Facoltà di Giurisprudenza in via San Geminiano, 3. È previsto il saluto della segretaria della Cgil Modena, Tania Scacchetti, l’introduzione e il coordinamento lavori sono di Claudio Riso, della segreteria Cgil Modena, e a seguire vari contributi di giuristi, ricercatori e studenti. Primo degli interventi, Andrea Allamprese, ricercatore di Diritto del lavoro alla facoltà di Ingegneria di Unimore e componente del comitato scientifico nazionale che ha portato alla stesura della Carta. A seguire, il punto di vista degli studenti, che in futuro entreranno nel mondo del lavoro, con l’intervento di Leonardo Peruzzi, di Udu Modena.

Ancora, gli interventi di Valentina Bazzarin, assegnista di ricerca presso la facoltà di Scienze politiche Unibo e independent consultant presso la Commissione Europa, oltrechè tra i protagonisti del movimento dei ricercatori precari, e Antonio Bonatesta, research fellow all’università del Salento e presidente dell’associazione Dottorandi italiani. Le conclusioni sono affidate a Francesco Sinopoli, della segreteria nazionale Flc Cgil, con delega a università e ricerca. Diversi i docenti di varie facoltà che hanno assicurato la presenza al dibattito.

Il confronto s'inserisce nel confronto pubblico che la Cgil sta avviando in queste settimane con diversi soggetti sul territorio per presentare la Carta dei diritti. “È importante la condivisione del nuovo Statuto – spiega Riso –, sia con il mondo accademico strutturato che con quello precario di ricercatori-assegnisti e dottorandi, che pure lavorano nel mondo della ricerca, e con gli studenti”. Il nuovo Statuto è anche un progetto culturale che parla a tutti: infatti, vuole estendere e allargare tutele e diritti universali a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale o giuridica, e vuole al tempo stesso rimettere al centro la contrattazione e le regole della rappresentanza e della democrazia nei luoghi di lavoro.

La Carta è una proposta per ricostruire il diritto del lavoro contro le logiche neoliberiste degli ultimi anni, contro l’idea che la sfida nel mercato globalizzato si vinca solo con la compressione dei diritti dei lavoratori. Ma, al contrario, rimettendo al centro lavoro e diritti e una politica economica alternativa, estendendo i diritti fondamentali (dall’equo compenso al riposo, alla sicurezza, alla rappresentanza, ecc) a tutti, indipendentemente dalle tipologie contrattuali applicate, creando quindi un perimetro di diritti comune per tutti, a cominciare dai giovani che hanno oggi le carriere più discontinue. La campagna di raccolta firme sulla Carta, inoltre, si accompagna alla raccolta firme su tre quesiti referendari, che mirano ad abrogare alcuni degli aspetti più negativi delle norme attuali del mercato del lavoro: le norme che limitano le sanzioni e il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi, le norme che limitano le responsabilità solidale negli appalti, il lavoro accessorio (voucher).