(Labitalia) - Per quanto riguarda il personale docente della scuola, il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero alle commissioni riunite di Senato e Camera, ha indicato tra le priorità "la valorizzazione della professione docente e del personale scolastico". Secondo Carrozza, "vanno introdotte nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti, con l'avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianita' di servizio". "Ciò - ha sottolineato - presuppone la diffusione nella scuola di una cultura della valutazione, non connotata da alcun spirito punitivo, ma della necessità di dare da un lato il giusto riconoscimento ai docenti meritevoli costruendo un vero e proprio 'cursus professionale' basato sul merito, dall'altro, come ricaduta immediata, un miglioramento complessivo del sistema scuola, anche mediante un approfondimento concreto del rapporto tra qualità degli apprendimenti e sviluppo della qualità dell'insegnamento".

"Una reale valorizzazione della professione del personale scolastico e soprattutto uno strumento di supporto all'attuazione dell'autonomia - ha evidenziato - può avvenire solo mettendo a regime un sistema di valutazione, che non deve essere visto come una volontà di 'dare la pagella' ai professori o ai dirigenti scolastici, ma come necessità da parte della scuola stessa di verificare gli esiti rispetto a obiettivi definiti congiuntamente, al fine di creare un circolo virtuoso che consenta di intervenire sul Piano dell'offerta formativa (Pof) per migliorare gli elementi di criticità che si siano manifestati".

"Ma - ha aggiunto Carrozza - deve essere anche lo strumento per Regioni ed enti locali per capire come investire a supporto e a rafforzamento dell'offerta formativa delle scuole, come già accaduto in alcune buone pratiche in Italia. Nel sistema valutativo non c'è alcuna volontà sanzionatoria o di penalizzazione: si tratta piuttosto di trovare soluzioni condivise, in grado di sviluppare processi di auto-miglioramento della qualità dell'apprendimento, della didattica, dei comportamenti professionali degli insegnanti. Si tratta, quindi, di passare da una scuola che dichiara il proprio operato attraverso il Piano dell'offerta formativa (Pof), cioè una dichiarazione di intenti, relativa ad attività e progetti, a una scuola che renda noti gli obiettivi e le priorità, i risultati raggiunti rispetto al punto di partenza, e li verifichi attraverso un sistema di valutazione esterna accanto a percorsi di autovalutazione".