Perplessità da Fp Cgil Lombardia e Pavia sulle notizie ricevute dalla direzione della casa circondariale di Pavia nell'incontro di oggi (15 novembre) sull’apertura, il prossimo 16 gennaio, del Polo psichiatrico maschile della casa circondariale di Pavia. O meglio, di quella parziale, quella dei 10 posti riservati a persone che hanno avuto problemi di salute mentale durante la detenzione, mentre per i 12 che saranno dedicati a subacuti psichiatrici è ancora presto.

"Secondo noi, comunque, anche per l’apertura parziale non ci sono ancora le condizioni - si legge in un comunicato –. Beninteso, siamo favorevoli all'istituzione delle sezioni di osservazione psichiatrica presso gli istituti penitenziari per concludere la fase di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) e scongiurare un utilizzo improprio delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive (Rems). Ma riteniamo anche che queste sezioni debbano avere, appunto, condizioni accettabili sia in termini di livelli di assistenza sanitaria agli utenti sia in termini lavorativi per il personale coinvolto".

Per il sindacato ci sono deficienze strutturali, mancando gli spazi destinati alle attività socio-ricreative, e carenze di personale, sanitario e di polizia penitenziaria. "Per gestire l’apertura parziale servirebbero 16 agenti penitenziari ma non sono previste nuove assegnazioni, a fronte di una situazione già critica, con una carenza in organico di 74 unità (227 agenti effettivi sui 301 in organigramma). E anche per ciò che concerne il personale sanitario, numeri e figure professionali previsti dalla delibera 5340/2016 di Regione Lombardia non risultano adeguati a garantire un idoneo livello di assistenza sanitaria agli utenti: 1 psicologo e 1 psichiatra sono del tutto insufficienti, così come 7 infermieri, 3 educatori, 2 assistenti sociali", conclude la nota.

 

Riteniamo pertanto indispensabile che prima di qualsiasi tipo di apertura del Polo Psichiatrico vengano risolte le criticità evidenziate.