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"Sicuramente su una cosa siamo d'accordo con il ministro Poletti e cioè che per sconfiggere una piaga grave come quella del caporalato non serve il cinema, non servono annunci, ma noi diciamo che servono subito norme e leggi". Lo dichiara Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil. "Abbiamo siglato il protocollo anche con il ministero del lavoro lo scorso 27 maggio, ora è arrivato il momento di una legge contro il caporalato. È passato quasi un anno dalla morte della signora Paola Clemente, che sembrò scuotere le coscienze di tanti, compresa quella di tanti politici e rappresentanti delle istituzioni, ad agosto sembrava che fosse urgente sconfiggere caporalato, sfruttamento, lavoro nero".
"Da quella urgenza siamo arrivati ad oggi - prosegue Galli -. Ha ragione il ministro, il caporalato è un fenomeno grave e antico, ed il sindacato che rappresento ne denuncia da anni la gravità e la natura strutturale. Un fenomeno antico che si presenta negli ultimi dieci anni con una rinnovata virulenza, che lo rende anello di una filiera di illegalità lunga e complessa che da tempo è sotto gli occhi di tutti, ma della quale molti sembrano accorgersi solo oggi. Ma oggi abbiamo tutti gli elementi per far sì - se c'è la volontà da parte di tutti - di non far passare altri 100 anni per sconfiggere questa forma di sfruttamento nei confronti di tanti lavoratori agricoli e che è indegna di un paese civile e moderno". La Flai Cgil, con Fai e Uila, sarà il 25 giugno a Bari per una manifestazione nazionale "con la quale vogliamo chiedere l'approvazione del ddl subito, per affrontare l'estate e le nuove stagioni di raccolta con nuovi ed efficaci strumenti".