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Si possono stanziare oltre 140 milioni di euro per progetti relativi alla messa in sicurezza del territorio e al suo assetto idrogeologico, “con ricadute importanti non solo in termini occupazionali - investimenti che a pieno regime possono generare mille posti di lavoro - ma anche sociale ed economico”. La cifra emerge dallo studio che Cgil e Fillea della provincia di Foggia hanno realizzato sui progetti censiti da www.opencoesione.it, il portale del Governo sull'attuazione degli interventi finanziati dalle politiche di coesione in Italia, dove sono riportati dati su risorse assegnate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi di realizzazione e pagamenti dei singoli progetti.
“Allo stesso modo - commentano Filomena Trizio, segretario generale della Camera del Lavoro provinciale, e Giovanni Tarantella, alla guida del sindacato dei lavoratori dell’edilizia di Capitanata - vanno colte le opportunità rivenienti dal programma LIFE, che contribuisce allo sviluppo sostenibile e al raggiungimento degli obiettivi e alle finalità della strategia Europa 2020. Programmi europei che nel periodo 2014-2020 prevedono una dotazione finanziaria di 3,5 miliardi di euro”.
Vi sono per la Cgil e la Fillea due ragioni che “spingono tutte le istituzioni, ad ogni livello, all’urgenza assoluta di procedere alla cantierizzazione o all’avanzamento di opere che hanno già ricevuto una copertura finanziaria. La prima è che questa provincia oggi più che mai ha un disperato bisogno di lavoro, e con queste opere è possibile dare risposte in tal senso, oltre che ossigeno alle imprese del settore delle costruzioni che più di altre stanno pagando un costo altissimo a causa della crisi”. Interventi che per la Cgil “potrebbero essere integrati da quei progetti di pubblica utilità previsti dalla Regione Puglia cui possono accedere i Comuni con risorse tutte a carico dell’ente regionale, per dare risposte ai tanti lavoratori in cassa integrazione o disoccupati. Ma servono appunto progettualità, serve passare dalle parole ai fatti anche in tempi brevi, con una verifica delle priorità tecniche per i cantieri immediatamente necessari”.
Vi è poi una seconda ragione, non meno importante, che deve richiamare le istituzioni ad accelerare su queste opere: “La messa in valore e sicurezza del territorio – ricordano Trizio e Tarantella – genera ricadute positive su settori quali il turismo e l’agricoltura che sono fondamentali nel nostro sistema economico e produttivo. Siamo reduci da quel settembre nero con le alluvioni che hanno generato disastri e vittime sul Gargano. Molte delle opere censite da OpenCoesione insistono proprio su comuni del promontorio ma non solo, anche su aree idrogeologicamente sensibili del Subappennino. Purtroppo in alcuni casi i cantieri non sono stati avviati, in altri vi è un ritardo nell’avanzamenti dei lavori. Dobbiamo intervenire con opere preventive per evitare l’emergenza e far fronte alla fragilità che ha palesato il nostro territorio. E’ importante in tal senso che gli investimenti di mitigazione del rischio idrogeologico vengano esclusi dal patto di stabilità. Da parte nostra continueremo a svolgere la nostra azione di denuncia affinché la politica e le amministrazioni diano quelle risposte fattive di cui ha urgente bisogno la provincia di Foggia”.