PHOTO
“Il welfare non è una noiosa richiesta di anziani e pensionati, ma è un’opportunità di lavoro, sviluppo e democrazia”. Con queste parole Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil, ha aperto stamani (venerdì 29 maggio) a Genova la XXI Festa di LiberEtà. “Quando la Cgil – ha continuato – presentò il Piano del lavoro, lo Spi condivise immediatamente quella parte in cui si descriveva il welfare come motore di sviluppo. Perché il welfare è assistenza, servizi all’infanzia, scuola, casa, sicurezza, tutela ambientale, trasporti, città sicure. Investire nel welfare significa proteggere il nostro paese, valorizzarlo, difendere le tante conquiste realizzate negli scorsi decenni”.
Carla Cantone si è poi concentrata sul tema del lavoro. “Abbiamo dedicato la nostra Festa – ha ripreso la segretaria generale Spi Cgil – al lavoro, perché senza lavoro non c’è dignità. Penso soprattutto i giovani: una generazione sfortunata, abbandonata da chi dovrebbe creare lavoro e non lo crea”. Su questo punto, Cantone ha richiamato il mondo delle imprese: “Le aziende hanno pensato più ai loro profitti che a investire nel lavoro. Occorre smetterla di aiutare solo le imprese, soprattutto quelle che delocalizzano all’estero per sfruttare manodopera a basso costo, dove il sindacato non c’è. Il presidente di Confindustria Squinzi non si può tirare fuori da questi discorsi, ma assumersi le proprie responsabilità”.
Nel proseguo del suo intervento Cantone ha sottolineato che occorre dire “basta ai vitalizi e togliere i privilegi a tutti i corrotti”, mentre è necessario “dare più diritti a chi lavora e a chi ha diritto alla pensione, e combattere il lavoro nero e illegale”. Secondo Cantone, occorre “chiedere le risorse a chi si arricchisce illecitamente, a chi ha due, tre, quattro pensioni. Bisogna smetterla di far sentire in colpa chi colpe non ha, cioè i pensionati. E smetterla di incitare allo scontro intergenerazionale, stroncare la vergognosa campagna denigratoria e diffamatoria in corso contro anziani e pensionati. Più sono ricchi e guadagnano, più alta è la loro cattiveria verso chi la pensione se l’è guadagnata con il lavoro”.
Concentrandosi poi specificamente sul tema previdenziale, la segretaria generale Spi Cgil ha ricordato che “il 70 per cento dei pensionati italiani vive con meno di mille euro al mese, e sono i più tartassati d’Europa”. Riguardo la recente sentenza della Corte costituzionale, ha affermato che “la Consulta ha sancito un diritto. I diritti costituzionali devono essere rispettati, soprattutto quelli di chi sta sotto i livelli di povertà: più bassa è la pensione, e più quei pensionati si sono impoveriti negli ultimi anni”. L’invito di Cantone, allora, è quello di aprire, insieme alla Cgil, una “grande vertenza del sistema pensionistico, per mettere in discussione la riforma Fornero, che troppi danni ha fatto a tutti. Apriamo la vertenza pensioni per costruire più tutele per i giovani, per gli anziani, per gli esodati. Ripartiamo dalla piattaforma unitaria dei pensionati, perché la sentenza della Consulta non ha risolto tutti i problemi, sopratutto di chi, mese per mese, è sempre più in difficoltà economiche”.
In conclusione, Cantone ha quindi auspicato l’apertura di una “grande vertenza sociale per costruire coesione e giustizia, trovando risorse dove ci sono, cioè con la patrimoniale sulle grandi rendite”. E con queste parole ha chiuso il suo intervento: “Bisogna eliminare i grandi e antichi sprechi che fanno del nostro paese un paese povero per i poveri e ricco per i ricchi. Questa è la nostra idea di solidarietà e per una sinistra che dia al nostro paese quell’identità di uguaglianza e libertà che si è conquistata 70 anni fa con la Costituzione”.