Hanno manifestato, stamattina, sotto la sede dell'assessorato Attività produttive di via degli Emiri, i lavoratori del cantiere navale e delle cooperative storiche dell'indotto Fincantieri di Palermo, oggi completamente ferme per mancanza di commesse. Alla fine, sono stati ricevuti dall'assessore Mariella Lo Bello. Il sit-in unitario è stato indetto per protestare contro il silenzio della Regione Sicilia sul cantiere navale. Il 4 maggio scorso si era svolta sotto la Prefettura un'altra iniziativa unitaria. Al prefetto era stata sollecitata una mediazione, ai fini della convocazione di un tavolo con Fincantieri nazionale, per discutere di una redistribuzione dei carichi di lavoro sul territorio non penalizzante per la sede di Palermo.
“Dalla Prefettura non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta per la convocazione del tavolo nazionale. E chiediamo un tavolo a Palermo, con Regione, Comune e Fincantieri, per impedire la fine del cantiere navale – dichiara Francesco Foti, della Fiom locale –. La situazione è sempre più drammatica e la Giunta continua ad essere assente. Se non arrivano risposte dal presidente Crocetta e dall'assessore Lo Bello, saranno loro i responsabili di un'eventuale chiusura del cantiere navale”.
Sono 180 gli operai che fanno parte delle cooperative storiche dell'indotto Fincantieri, come Portisti, Picchettini, Spavesana, che un tempo si occupavano delle opere di carenaggio, saldatura, sabbiatura e pittura delle navi, e che ora sono completamente inattivi. In totale, un migliaio di lavoratori dell'indotto Fincantieri è fermo per la crisi di commesse. “Ci sono 180 addetti senza ammortizzatori sociali, per le cooperative sono finiti i carichi di lavoro. Il cantiere navale non lavora più e la crisi si riversa sull'indotto, che è stato raso al suolo – rileva ancora il dirigente sindacale – Oggi siamo qui per chiedere di essere ricevuti dall'assessore, dal momento che non siamo stati mai più convocati”.