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Continua la striscia tragica di infortuni mortali nei cantieri. Negli ultimi giorni due operai sono deceduti a seguito di una caduta dall'alto: il 5 dicembre a Grado, in provincia di Gorizia, e il 7 dicembre a Portici, nel napoletano.
Nel primo caso l'operaio è morto dopo essere precipitato da un'altezza di dieci metri, mentre stava effettuando delle riparazioni sul tetto di un'abitazione del quartiere di Grado Pineta. Inutili i soccorsi del personale medico del 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Le indagini sull'incidente sono affidate ai Carabinieri di Grado.
La seconda vittima è Nunzio Nosco, un operaio di 40 anni dipendente dell'azienda Impemova di Marigliano, originario di Cimitile, sposato e padre di due bambini. Stava eseguendo da alcune ore lavori di impermeabilizzazione del solaio di copertura del capannone adibito ad autoparco comunale, allo scopo di installare dei pannelli solari. E quando ormai era già buio e la visibilità scarsa sui 2.500 metri quadrati del tetto dell`autoparco comunale, il silenzio è stato rotto dalle urla e dal tonfo di quel corpo precipitato per circa venti metri. Dalla prima ricostruzione, Nusco dovrebbe avere messo i piedi su un lucernaio che non ha rettoal peso. A soccorrere il collega di lavoro sono stati gli altri due operai che, al momento dell`incidente, si trovavano all'interno del capannone dove solitamente sostano gli scuolabus comunali e le auto dei dipendenti del palazzo di via Campitelli. Inutile la disperata corsa verso l'ospedale Loreto Mare di Napoli.