“La Fiom di Palermo continuerà nella sua battaglia di denuncia sui temi della legalità e della sicurezza. Alla luce di quanto sta accadendo al cantiere di Monfalcone, dove l’attività produttiva è stata sospesa per un sequestro disposto dall’autorità giudiziaria, appare chiaro che le tante battaglie che la Fiom Cgil di Palermo, insieme alle sue Rsu, hanno portato avanti al Cantiere Navale di Palermo, non sono frutto di pretestuose contrapposizioni, così come ha sempre sostenuto l'azienda, ma l'inevitabile denuncia di ciò che riteniamo non funzioni dentro la più grande struttura produttiva della città”. A dichiararlo è il segretario della Fiom Cgil di Palermo Angela Biondi, che rivendica il diritto di documentare e far conoscere all’esterno quello che accade al Cantiere Navale, denunce più volte oggetto di divergenze con l’azienda, che ha sempre ritenuto “strumentali” le iniziative del sindacato di metalmeccanici.

“Adesso chiediamo a Fincantieri di smettere di ripetere che sono le lotte dei lavoratori a fare scappare il lavoro a Palermo. Quello che sta accadendo a Monfalcone dimostra che la colpa non è sempre degli operai – aggiunge il rappresentante Fiom di Fincantieri Francesco Foti - Legalità e sicurezza sono sempre stati i temi su cui la Fiom si è battuta nel contrapporsi a una gestione del cantiere da noi ritenuta non adeguata a garantire il lavoro e i suoi lavoratori. Da tempo, ad esempio, chiediamo l’applicazione integrale del protocollo di legalità”.

L’ultima richiesta del sindacato
in tema di sicurezza riguarda i controlli sugli accessi dei mezzi al cantiere. “Gli ingressi di auto e moto continuano a essere concessi in modo discrezionale e in assenza di una regolamentazione che garantisca all’interno dell’area di lavoro controlli e sicurezza. Alla nostra richiesta di un piano complessivo – aggiungono Angela Biondi e Francesco Foti - Fincantieri, invece di affrontare il problema, lo ha risolto escludendo da oggi a una decina di operai addetti alla manutenzione, che lavorano con turni h24, la possibilità di entrare al lavoro con il proprio mezzo, lasciando invece incontrollato l’accesso di altri mezzi esterni. Anche in questo caso le richieste della Fiom sono pretestuose? Non è così che si affrontano questioni importanti legate a temi di legalità e sicurezza. Chiederemo al Prefetto di intervenire affinché si risolvano in via definitiva le tante questioni più volte denunciate che riguardano la sicurezza del lavoro e dei lavoratori, a partire dall'applicazione del protocollo di legalità sottoscritto da Fincantieri”.