“Saranno i contribuenti a pagare i costi a carico delle imprese per la riscossione del canone Rai”. È quanto denuncia il responsabile delle politiche energetiche della Cgil, Antonio Filippi. “Il decreto del Mise – spiega il dirigente sindacale – prevede che alle imprese elettriche gli venga corrisposto un contributo forfettario per coprire i costi della riscossione del canone Rai, pari a 14 milioni per il 2016 e altrettanti per il 2017. Risorse economiche, che verranno coperte dall'Agenzia delle entrate, quindi dai contribuenti italiani”.
Secondo Filippi, questi 28 milioni “potevano sicuramente essere utilizzati per favorire crescita e occupazione, invece di coprire scelte di programmazione sbagliate del governo”. Il responsabile delle politiche energetiche della Cgil poi lancia un allarme per il futuro: “Ora possiamo immaginare cosa potrà succedere dal 1° gennaio 2018, quando finirà il mercato tutelato per l'energia elettrica e oltre 23 milioni di utenti si dovranno rivolgere obbligatoriamente al mercato libero. Non solo ci saranno sicuri aumenti in bolletta, ma si dovrà dipanare il nodo del pagamento del canone Rai, che passerà da un fornitore all'altro. Ad oggi, nessuno ancora ha spiegato quali saranno le procedure da seguire. Tutto ciò, rafforza la nostra contrarietà ad una operazione tesa esclusivamente a fare cassa, che penalizza gli utenti domestici”.